Aveva promesso novita' a sensazione, Halton Arp, per la sua attesissima
conferenza pubblica del 18 Maggio a Tradate. Bisogna dire che, a
suo modo, e'stato veramente di parola! Di fronte ad un pubblico strabocchevole
di quasi 800 persone provenienti da mezza Italia e anche dall'Estero
(con collegamento audio/video a circuito chiuso all'esterno della sala
per permettere a tutti di seguire la conferenza), ha infatti presentato
in anteprima per l'Italia, gli ultimi risultati delle sue controversie
ricerche sulla natura dei quasar e sull'origine delle galassie. Per la
piccola citta' di Tradate si e' trattato certamente di una serata STORICA:
MAI, infatti, in precedenza, si ricorda un simile successo per una conferenza
pubblica a Tradate!
La figura di Halton Arp e' gia' stata da noi ampiamente presentata
sulla nostra pagina Internet in preparazione alla conferenza. Lo scopo
di queste di queste note e' invece quello di riassumere le novita' piu'
interessanti su cui Arp si e' soffermato dutante la sua conferenza.
Argomento della serata del 18 Maggio erano naturalmente i misteriosi
QUASAR: come noto, questi corpi dall'aspetto stellare, sono fondamentalmente
caratterizzati da un eccezionale spostamento verso il rosso delle linee
spettrali (redshift z): questo fatto, viene normalmente interpretato come
effetto Doppler e quindi implica per i quasar una grandissima velocita'
di allontanamento, ovvero (in base alla legge di Hubble) una grandissima
distanza da noi. Da questo punto di vista sembra proprio che nei quasar
sia scritto il mistero dell'origine delle galassie e dell'Universo in generale:
essi infatti vengono normalmente interpretati come buchi neri nel nucleo
di galassie primordiali e GIOVANISSIME. Questo indicherebbe l'impossibilita'
di un qualunque collegamento tra i quasar stessi e quelle galassie vicine
su cui Arp ha lavorato fotograficamente per quasi 30 anni. Ma appena Arp
comincio' ad interessarsi della distribuzione dei quasar nel cielo accumulo'
indizi sempre piu' appariscenti di possibili collegamenti tra quasar
al alto z e galassie irregolari a basso z. Cosi' Arp si vide costretto
a mettere in dubbio un'idea assai radicata (allora come adesso): quello
secondo cui lo spostamento verso il rosso delle righe spettrali sia SEMPRE
dovuto ad effetto Doppler, quindi sia una conseguenza dell'espansione dell'Universo.
(vedi altrove una rassegna di esempi su questo argomento).
Le ricerche di Arp in questi ultimi anni, sono tutte tese a rintracciare
vere (o presunte) prove sperimentali del fatto che i quasar, lungi
dall'essere situati ai limiti dell'Universo osservabile, siano in realta'
oggetti espulsi dai nuclei di certe galassie attive. Essi si evolverebbero
prima in oggetti BL Lacertae e poi in galassie normali. Paradossalmente,
dunque, anche secondo Arp i quasar sarebbero oggetti giovanissimi destinati
ad evolversi in galassie normali. Solo che, secondo Arp, l'eccezionale
valore di z non avrebbe nulla a che fare con la velocita' di recessione
ma sarebbe una caratteristica INTRINSECA dei quasar stessi, dipendente
solo dalla loro eta' (nel senso che z sarebbe tanto maggiore quanto minore
e' l'eta').
Questa visione e' cosi' contraria alle idee piu' radicate della Cosmologia
moderna, da lasciare esterrefatti. E Halton Arp lo sa benissimo. Per questo,
con passare degli anni, il suo lavoro e' consistito nella ricerca di esempi
sperimentali sempre piu' emblematici. Negli anni 70 lo sforzo di Arp era
volto alla ricerca di un accumulo statisticamente significativo di quasar
attorno a certe galassie peculiari. Un accumulo che, in certi casi, sembra
davvero superiore a qualunque oscillazione statistica e che, di recente,
i suoi oppositori hanno cercato di spiegare ammettendo che esista una specie
di 'effetto lente'focalizzante dei quasar 'lontani' da parte dei grandi
aloni di materia oscura che si e' costretti ad ammettere per spiegare le
anomalie nella dinamica delle galassie stesse (leggi per esempio, velocita'
di rotazione indipendente dalla distanza dal nucleo). Neanche a farlo apposta...
Arp non crede minimamente all'esistenza della materia oscura (ed a Tradate
l'ha ribadito chiaramente: quindi ritiene che gli addensamenti di quasar
nei pressi di certe galassie siano un fenomeno fisicamente reale e conseguente
al fatto che i quasar siano 'figli' delle galassie stesse. Da qui il suo
sforzo di trovare prove sperimentali 'inconfutabili' sull'espulsione dei
quasar da nuclei galattici. Su questo punto, bisogna ammettere che ha presentato
a Tradate alcuni risultati che, dal punto di vista sperimentale, sono a
dir poco sorprendenti. Merito anche delle osservazioni effettuate dal
satellite ROSAX su alcune galassie Seyfert a forte emissione di raggi
X, lungo il cui asse minore si e' a voltetrovato un eccesso di sorgenti
X secondarie poi identificate come quasar dagli spettri.
Figura 1: NGC 4235, una galassia Seyfert con
due forti sorgenti di raggi X attorno ad essa. I redshift di z=0.334 per
il quasar e z=0.136 per l'oggetto BL Lac sono molto maggiori del redshift
della galassia centrale, z=0.007. (Cortesia Halton Arp)
Immagine più grande: 18K |
Figura 2: NGC 3516, una galassia Seyfert molto
attiva. Agli oggetti luminosi nei raggi X sono stati misurati i redshift.
I valori sono scritti nell'immagine. (Cortesia Halton Arp)
Immagine più grande: 14K |
Figura 3: tabella degli oggetti trovati intorno
alle galassie a spirale. (Cortesia Halton Arp)
Immagine più grande: 40K |
Figura 4: Rappresentazione schematica dei quasar
e delle galassie compagne associate ad essi, come osservate dal 1966 ad
ora. La progressione delle caratteristiche è empirica, ma è
anche richiesta dalla teoria delle particelle a massa variabile di Narlikar
e Arp. (Cortesia Halton Arp)
Immagine più grande: 15K |
Figura 5: La distribuzione dei quasar attorno
alle galassie è sempre entro un cono aperto 20° e avente come
asse l'asse minore della galassia. Le galassie compagne invece sono disperse
in un cono ampio anche 35°.
(Cortesia Halton Arp) Immagine più grande: 16K |
Figura 6: La teoria di Narlikar prevede tutti
gli effetti osservati da Arp, in particolare che il redshift sia collegato
all'età del quasar o della galassia. Inoltre si propone come una
generalizzazione della attuale teoria dell'universo. (Cortesia Halton Arp)
Immagine più grande: 71K |
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