Fotografie che illustrano il problema dell'inquinamento luminoso

Ecco qui di seguito una serie di immagini che illustrano il problema dell'inquinamento luminoso.
 

Fotografia vincitrice del concorso 1998 in memoria di Eros Benatti
Come se non bastasse la pianura a illuminare il cielo stellato, anche sulle vette delle montagne sono stati piazzati decine di fari ad altissima potenza, che servono soltanto ad illuminare la neve e nient'altro. Questo paradosso, assieme all'ottima inquadratura fotografica, ha permesso all'autore di vincere il concorso indetto dal GAT nel 1998 con tema l'Inquinamento Luminoso.
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L'immagine, che puoi vedere in dettaglio cliccandoci sopra, è stata scattata da GIAMPIERO REALMUTO da Mottarone (VB). 
La pianura Padana è una fonte infinita di inquinamento luminoso: nonostante sia stata scattata in montagna da 1100 metri di quota, si nota come la luminosità sale nel cielo e preclude l'osservazione delle costellazioni a Sud, fino ad altezze di 50° e oltre.
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L'immagine, che puoi vedere in dettaglio cliccandoci sopra, è stata scattata da GIAMPIERO REALMUTO da S.Martino(VA). 
Dettaglio delle luci della pianura: tutti i punti luminosi visibili sono dovuti a lampioni e fari posizionati in maniera errata, ovvero con parte della luce che finisce verso il cielo.
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L'immagine, che puoi vedere in dettaglio cliccandoci sopra, è stata scattata da GIAMPIERO REALMUTO da S.Martino(VA). 
Nel bel mezzo dell'osservazione della cometa Hale-Bopp, all'inizio di maggio del 1997, con nostra immensa gioia, abbiamo scoperto che una giostra nel fondovalle gentilmente ci illuminava la cometa, permettendoci una visione migliore...
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L'immagine, che puoi vedere in dettaglio cliccandoci sopra, è stata scattata da GIAMPIERO REALMUTO e DARIO PESSINA il 3 maggio 1997 da S.Martino(VA). 

Mosta il faro rotante montato sopra una giostra. Un'illuminazione di questo tipo ha come unica conseguenza l'inquinamento del cielo: infatti, schiarendo il cielo, impedisce la visione delle stelle più deboli e può rovinare le fotografie di tantissimi appassionati di astronomia. Inoltre i suoi effetti sono deleteri anche a decine di km di distanza. 

Il nuovo svincolo di Malpensa 2000 è davvero un opera faraonica: il consumo di energia elettrica è così elevato che probabilmente necessita di una intera centrale elettrica per essere alimentato. L'intelligenza di chi ha progettato i lampioni si può intuire dal fatto che ha posizionato 3 anelli di fari, uno rivolto a 45° verso il basso, uno puntato orizzontalmente e uno puntato a 45° VERSO L'ALTO. La conseguenza è che questo svincolo è facilmente visibile anche da 30km di distanza!!! Senza pensare che 2/3 della luce viene praticamente usata per illuminare il cielo, cioè viene buttata via (tanto paga il contribuente...).
Infine c'è da notare che questa opera faraonica è stata costruita all'interno del Parco del Ticino, alla faccia della protezione ambientale.
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Questa immagine è stata scattata da SILVANO MINUTO dell'osservatorio di Suno (NO) il 15 maggio 1998, pellicola Kodak Elite 2 diapositiva da 100 ISO, posa di 5 secondi.
Dal "Belvedere di Lanzo d'Intelvi" si gode sicuramente di uno spendido spettacolo, molto suggestiva è la vista di Lugano, ma non si può proprio dire che sia stato il miglior posto per osservare la Hale-Bopp...
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Questa bellissima immagine è stata scattata da VALTER LUIGI DAGHETTI all'inizio di Aprile 1997 dal Belvedere di Lanzo d'Intelvi (CO). Posa di una decina di secondi.
L'Italia vista di notte da un satellite. L'inquinamento luminoso è evidente: tutte le luci che si vedono sono una parte dei soldi dei contribuenti che se ne va a illuminare lo spazio, e non le strade come dovrebbe essere.
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