GAT - Gruppo Astronomico Tradatese
Allegato alla Lettera N°73

ASTRONAUTICA NEWS

A cura di Piermario Ardizio

Sommario:

CLUSTER: erano 4 satelliti che sono andati distrutti nel fallimento del 1° lancio di Ariane V (giugno 1996), il comitato scientifico dell'ESA ha deciso di far volare l'intera missione, 3 saranno ricostruiti di nuovo, mentre il quarto verrà assemblato utilizzando le parti di ricambio costruite per la missione precedente. I 4 satelliti saranno lanciati a coppie da razzi vettori Soyuz verso la metà degli anni 2000. Le Soyuz verranno fornite dal consorzio Starsem, una joint venture russo-francese, curioso se pensiamo che sono proprio i francesi responsabili del fallimento del lancio di Ariane V.
Tethered: La storia dei satelliti al guinzaglio sappiamo inizia nel 1966, quando un sistema a filo venne usato dalle Gemini in orbita, continuò nei primi anni '90 con il lancio di 3 semplici ed economici Tethers con razzi Delta, anche se l'ultimo fallì dopo 3 giorni e 17ore dal rilascio (forse colpito da un micrometeorite). Nel 1992 volò un esperimento italiano a bordo dello Shuttle Atlantis, il TSS, che si allon-tanò di soli 256m a causa di un bullone troppo lungo, lo stesso satellite nel febbraio si perse per sempre nello spazio a causa di una scarica elettrica che scoccò attraverso l'isolamento difettoso del filo, malgrado tutto si dimostrò l'elevata affidabilità del sistema e la possibilità di produrre energia elettrica e far cambiare orbita a due oggetti inizialmente vincolati (uno si alza mentre l'altro si abbassa, in un futuro potrebbero essere la Stazione Spaziale e lo Shuttle). Il 20 giugno 1996 un satellite non identificato, orbitante a 1000Km di altezza, rilasciava TIPS (Tether Phisycs and Survivability experiment), questo esperimento era composto da un filo lungo 4Km, con montato su ciascun estremo una scatola esagonale di alluminio con 18 riflettori laser (quello su un lato era pesante 11Kg, l'altro con l'elettronica e il sistema di srotolamento pesava 38 Kg). Esso ha orbitato intatto per circa 9 mesi, dimostrando l'elevata capacità di sopravvivenza di questi sistemi nell'affollato spazio circumterrestre.
Delta 2: lo scorso 17 gennaio uno di questi razzi esplodeva dopo 7 secondi dal lancio, 485m sopra la rampa 17 di Cape Canaveral, disseminando 254t di detriti e combustibile solido all'intorno, con gravi danni anche per le infrastrutture. La causa è da ricercare in uno dei 9 razzi laterali a combustibile solido, risultato difettoso perchè danneggiatosi nel trasporto (ignote le cause del danneggiamento), sono state quindi cambiate le procedure di test e verifica dei razzi. I voli sono regolarmente ripresi dalla base di Vandenberg il 5 maggio scorso e da Cape Canaveral il successivo 21 maggio, questo è stato il primo lancio diretto dalla nuova blockhouse (si pensava venisse pronta non prima di agosto), connessa da una matassa con 144 fibre ottiche per ricevere i dati dal veicolo e dal suo carico prima del lancio. Anche questi vettori hanno adottato un sistema che permette di montare, uno sopra l'altro, 5 satelliti e lanciarli in successione a pochi minuti di distanza uno dall'altro.
NEAR: fu proprio un razzo Delta2 a lanciarla il 17/02/96 da Cape Canaveral in una splendida, ma ventosa giornata. Il razzo si sollevava sotto i nostri occhi, lasciando cadere poco dopo, in un divertente carosello di piroette, i booster che lo avevano aiutato nella prima fase di volo. La prima missione del programma Discovery (programma pensato per esplorare lo spazio con piccole sonde poco costose) ha avuto pieno successo, infatti lo scorso 27 giugno, la Near, sfrecciando a 10Km/sec ha ripreso in 25 minuti ben 534 fotografie dell'asteroide Matilde usando la sua camera multispettrale. Grazie a questo fortunato incontro sarà possibile carpire importanti segreti a questi misteriosi asteroidi tipo "C", grazie anche ai rilievi gravitometrici dedotti dalle variazioni di velocità della sonda durante il fly-by, avvenuto a 1200Km dalla superficie. In quel momento la sonda si trovava a 2UA dal Sole e a 2,2UA dalla Terra, ha così il primato di essere stata la prima a funzionare con pannelli solari oltre l'orbita di Marte. Si comprende quindi come vi siano state delle limitazioni nell'uso della strumentazione di bordo proprio a causa dello scarso approvvigionamento di energia elettrica, seguiti da momenti di grande suspence a terra perchè l'assetto necessario alle riprese non le consentiva di mantenere il contatto con le stazioni a terra. Dopo il passaggio ravvicinato con Matilde la sonda sta ritornando verso la Terra dalla quale il 23 gennaio 1998 riceverà una spinta per inclinarsi di 11° fuori dall'eclittica ed incontrarsi con l'asteroide Eros il 10/01/99, attorno al quale orbiterà per un anno, concludendo la sua missione il 6/02/2000(?), forse tentando di atterrare sull'asteroide stesso.
Mars Global Surveyor: era partita lo scorso 7 /11/96 da Cape Canaveral e dopo un lungo viaggio è ormai prossima al pianeta rosso che raggiungerà il prossimo 12 settembre alle 3 del mattino, ora legale italiana. Noi l'abbiamo seguita per tutto questo tempo e credo sia interessante ripercorrere alcune delle tappe fondamentali di questo suo affascinante ed avventuroso viaggio. Poco dopo la partenza si procedeva alla prima delle quattro correzioni di rotta previste, poi ogni 4-6 settimane, per tutta la durata del volo, venivano caricate le opportune sequenze di comandi che permettevano alla sonda di muoversi nello spazio con una certa autonomia e così, dopo 99 giorni dal lancio viaggiava a 24.300.000Km dalla Terra e a 98.950.000Km da Marte con una velocità di 28,78Km/sec ed il 31 marzo si trovava a metà strada (aveva da poco eseguito la seconda correzione di rotta prevista e tutto a bordo funzionava alla perfezione) Il 7 aprile si verificava un potente flare solare ed alla sonda venne chiesto di "svegliare" il magnetometro per misurare il fenomeno, nel corso di quel mese era anche prevista la terza correzione di rotta che non fu effettuata in quanto la variazione (40mm/sec) era dello stesso ordine di grandezza dell'errore possibile. Nel frattempo la distanza da Marte era scesa sotto i 50.000.000Km e a maggio, quando era ormai a più di 120 milioni di Km dalla Terra, si registrò un problema che la sonda risolse autonomamente mettendosi in "SAFE -MODE", ovvero ponendosi in uno stato tale da consentirle di svolgere attività di autodiagnosi ed intraprendere le eventuali azioni correttive, prontamente ritornata alle normali attività, trascorreva così un altro mese nello spazio e siamo così a giugno. Trascorsi 232 giorni la sonda sfrecciava nello spazio ad una velocità di 22Km/sec e una distanza di 165 milioni di Km, a questo punto veniva caricata la sequenza di controllo denominata "C9" che, tra le varie operazioni, prevedeva la riattivazione del magnetometro spento dalla sonda quando si era messa in Safe-Mode, poi il 2 luglio la telecamera di bordo puntava Marte per la prima volta (la distanza era di 17,2milioni di Km) occorreva ruotare la sonda in modo di inquadrare Marte per 1 ora, una manovra complessa che le impediva tra l'altro di mantenere il puntamento con la Terra, per questo le immagini hanno dovuto essere memorizzate e poi trasmesse a terra con una velocità di 85333bps. Arrivia-mo così al 25 agosto quando i suoi motori di bordo si sono accesi per 11 secondi eseguendo l'ultima correzione di rotta prevista dal programma, per facilitare l'inserimento in orbita e preservare danneggiamenti ai pannelli solari, che saranno importanti nella manovra di AEROBRAKING (sperimen-tata per la prima volta dalla sonda Magellano nell'atmosfera di Venere). Ormai siamo alle battute finali, Marte è vicino, il 12 settembre la sonda dovrà accendere i suoi propulsori per 22 minuti poi con la tecnica dell'aerobraking impiegherà 4 mesi a posizionarsi sull'orbita prevista e dal 15 marzo 1998 trascorrerà 687 giorni (un anno marziano) a mappare, da una altezza di 375Km, la superficie del pianeta.
PATHFINDER: erano da poco passate le 19:07(ora italiana) del 4 luglio. quando una voce dal JPL di Pasadena, rieccheggiava in ogni angolo del globo: " la Pathfinder era arrivata sana e salva sulla superficie di Marte". Tutto come previsto dopo una discesa di 130Km attraverso l'atmosfera marziana, prima si aprivano i paracadute, poi la separazione del lander e il successivo gonfiamento degli airbags, poi lo sgancio e dopo 16 rimbalzi sulla superficie, mancando un cratere per soli 3Km, si adagiava nella Ares Vallis alle 3am ora marziana, la temperatura in quel momento era di -53°C. Poco dopo si aprivano i 3 petali della sonda e circa 4 ore più tardi, la sua debole voce veniva captata dalle grandi orecchie della Deep Space Network segnalando che tutto aveva funzionato come previsto. Poco dopo iniziavano ad arrivare le prime spettacolari immagini (da Marte alla Terra, o viceversa, i dati impiegano 10min e 40 sec circa ad arrivare) dalle quali si intravedeva un primo problema che avrebbe costretto a rivedere i tempi delle operazioni previste. Infatti l'airbag nello sgonfiarsi aveva ostruito la rampa da cui doveva scendere la Sojourner (il piccolo rover pesante circa 10,5Kg), a terra ci si mise subito al lavoro per trovare la soluzione che venne prima simulata a terra e poi comunicata al computer del Lander, il quale sollevava il petalo, su cui era montato il rover a 45°, richiamava l'airbag e lo riposizionava a terra risolvendo il problema, la strada per il piccolo robot era aperta. Nel frattempo però si incontrava anche un altro problema relativo alla comunicazione tra il rover ed il lander risolto riinizzializzando il sistema, così si poteva trasferire la sequenza di comandi nel computer del rover per portarlo sulla superficie di un altro pianeta distante 190 milioni di Km da noi, gli alieni su Marte erano veramente sbarcati. Così il 6 luglio, sulla sabbia rossa marziana, si vedevano le prime tracce lasciate dalle 6 ruote di Sojourner, nel luogo dell'atterraggio la visibilità era di circa 60Km (imparagonabile con i Viking, limitati a poche centinaia di metri). L'aver trovato una temperatura leggermente superiore al previsto ha spiazzato i tecnici che si sono trovati un livello di rumore più alto del previsto nel già debole segnale in arrivo con cui devono fare i conti per estrarre i dati trasmessi dalla sonda, le cose sono complicate anche dal fatto che la Terra sorge e tramonta, nel cielo marziano ogni 12 ore circa per cui le sessioni di comunica-zioni sono limitate a tale intervallo, bisogna anche tener conto del tempo di andata e ritorno del segnale stesso. Certo lassù il paesaggio e meraviglioso: tramonti più lunghi e luminosi che colorano il cielo di blu e due piccole lune che si inseguono nel cielo, mentre la sua superficie è il paradiso dei geologi, vi sono infatti rocce di ogni tipo, ma era proprio quello che si voleva, per distinguerle è stato così necessario intitolarle ai personaggi della fantasia come: Yogi, Scooby -doo, Casper...etc. Il primo bacio della Sojourner è stato dato a Barnacle Bill, la sua analisi, durata circa 10 ore, ha permesso di stabilire che forse la Terra ha un cugino, nel frattempo il lander si era trasformato in una stazione meteorologica e trasmetteva dati interessanti, come per esempio lo sbalzo termico che è compreso tra -12°C nel pomeriggio e -76°C nella notte marziana. Il 10 luglio la sonda andava a sbattere contro Yogi, senza riportare nessuna conseguenza, la causa è stata una errata stima della distanza, errore che ha lasciato il rover appeso con una ruota sulla roccia per due giorni. Un problema ricorrente è accaduto nei giorni 5,10,11,14 luglio e si è ripetuto ancora il 16 e 18 agosto, il computer improvvisamente si resettava interrom-pendo la trasmissione in corso, subito si è provveduto a modificare il software (un bug nel software scollegava la sonda per un breve tempo) in modo tale che la sonda, dopo tale evento, non perdesse il contatto con la Terra, una prima investigazione riconduceva il problema ad un sovraccarico del computer che, mentre trasmetteva immagini (un compito molto gravoso per il computer di bordo), acquisiva dati meteorologici e atmosferici, riprendendo anche qualche altra immagine (si capisce come mai nelle prime due settimane sono stati ricevuti tanti dati quanti se ne aspettavano in un mese), per cui si decideva di far accadere un evento alla volta, visto il ripetersi del problema si è anche pensato di modificare la sequenza con cui venivano trasmessi i comandi. Un altro problema è occorso il 20 luglio quando il segnale in arrivo era così debole da non permettere l'estrazione dei dati contenuti, un successivo tentativo falliva, si pianificava allora una sessione per il giorno successivo, con l'uso dell'antenna a basso guadagno e solo 3 ore dopo con quella ad alto guadagno, per fortuna si riusciva a ristabilire il contatto. Il problema riguardava la rete DSN (si stava usando un nuovo ricevitore che raddoppiava la capacità di ricezione dei dati, ma richiedeva una sintonizzazione estremamente accurata), per correggere il problema ed evitarne il ripetersi si è stabilto che giornalmente si devono riconfigurare sia l'hardware che il software delle stazioni a terra e la sessione di trasmissione, che tipicamente dura 66 minuti, deve iniziare solo quando i trasmettitori su Marte sono attivi. Il 30 luglio una roccia si infilava sotto una delle ruote bloccandone il motore, ma il rover riusciva a liberarsi da solo riprendendo la sua strada. Sulla Carl Sagan Memorial Station (così è stata ribattezzata la sonda dopo l'atterraggio), si addensano nubi nere, ma non vengono da Marte bensì dalla Terra, infatti con ottobre finiranno i soldi per la missione, chi finanzierà il proseguimento visto che non era previsto che la Pathfinder sopravvivesse così a lungo alle avverse condizioni marziane.
Lewis è una missione del programma Discovery lanciata lo scorso 23 agosto dalla base di Vandenberg che rischia di avere il primato del primo insuccesso. Infatti il satellite non comunica più con la Terra, la causa potrebbe essere uno dei suoi motori di assetto che si è attivato costringendo la sonda a ruotare troppo velocemente, al punto che i suoi pannelli solari non sono più in grado di ricaricare le batterie di bordo. I tecnici tuttavia dicono che non tutto è perduto e quando leggerete queste righe forse la sonda sarà stata recuperata, bisogna aspettare che si presenti una configurazione favorevole che permetta la ricarica delle batterie.
CASSINI: costerà circa 170.000$ l'addestramento delle forze speciali che dal 4 ottobre dovranno presidiare la base di Cape Canaveral per impedire a circa 5000 pacifisti di accedere alla rampa di lancio della CASSINI nell'assurdo tentativo di impedirne il decollo, per paura del plutonio contenuto nei generatori elettrici della sonda. Purtroppo la storia si ripete (era già successo con la Galileo, con Ulisse...), malgrado questi generatori abbiano dimostrato di essere affidabili nelle ostili condizioni dello spazio e di fornire energia elettrica ai sistemi di bordo quando il Sole non è più sufficiente (dal modulo lunare fino ai Voyager, la NASA ha spesso affidato a loro il destino delle sue missioni spaziali). La sonda costata 3,2 miliardi di $ è l'ultima di una serie costosa e complesse, rimpiazzate di recente da quelle più piccole ed economiche del programma Discovery, basato sulla nuova filosofia della NASA "faster, better, cheaper" che peraltro sembra al momento vincente (Near, Pathfinder, Surveyor...etc). Il suo lancio previsto per il 6 ottobre prossimo non dovrà quindi solo fare i conti con tecnologie complesse e situazioni meteorologiche sfavorevoli, ma anche con soggetti disposti a farsi paracadutare sulla rampa o affrontare i numerosi alligatori della zona pur di riuscire a fermare la sonda, operazione purtroppo abbastanza facile, se si pensa che proprio in agosto un razzo Delta doveva rinviare la partenza per una barca di pescatori di gamberi incautamente finita nell'area di impatto dei booster. Buona fortuna Cassini, a noi non resta che meditare sulle parole che l'amministratore della NASA D.Goldin ha detto in un intervista"...l'uomo è un esssere vivente che non ha bisogno di nutrire solo le cellule del corpo, ma anche quelle mente...", ma sarà vero?
 


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