GAT - Gruppo Astronomico Tradatese
Allegato alla Lettera N°74

ASTRONAUTICA NEWS

A cura di Piermario Ardizio

Molti sono gli avvenimenti che hanno caratterizzato questi ultimi mesi. Prima, pero', riportiamo alcuni stralci di interviste rilasciate da noti personaggi del settore. Iniziamo con Donna L.Shirley, una donna responsabile del programma di esplorazione marziano condotto dagli USA. Ecco quanto da lei dichiarato durante una intervista sulla missione Pathfinder:
D: Quanto speravate nel successo di questo innovativo sistema per l'atterraggio su Marte, basato su degli airbag?
R: Difficile quantificare il rischio di una missione che per la prima volta tenta qualcosa di nuovo; tuttavia nessuna sonda è stata collaudata così a lungo come la Pathfinder(oltre 2000 ore solo per gli apparati elettronici).
D: Che paragone si puo' fare tra la Pathfinder e le missioni Viking degli anni '70?
R: Queste missioni hanno in comune sia il paracadute che lo scudo termico, questi avevano già dato ottimi risultati durante la discesa dei due Viking, anche se, poi  c'erano stati molti problemi nel riuscire a far funzionare gli apparati e gli strumenti di bordo.
D: Quanto è costato il programma Viking?
R: Oggi sarebbe valutato in 3,6 miliardi di $, contro i 250 milioni della Pathfinder.
D: Quali erano i punti deboli della Pathfinder nella sequenza di atterraggio?
R: Vi erano ben 150 eventi pirotecnici che dovevano accadere nei tempi e nei modi previsti (distacco paracadute, il gonfiamento degli airbag...), cadenzati spesso dai dati del radar altimetro che era ovviamente uno degli elementi più critici. Del resto in qualsiasi sonda vi sono una infinità di cose che possono far fallire o pregiudicare l'esito della missione.
D: Dopo l'atterraggio Pathfinder doveva trovare il sole e calcolare la posizione della Terra per puntare l'antenna, dubitavate della riuscita di questa delicata operazione?
R: Gli algoritmi scelti per questa operazione sono molto affidabili; i dubbi semmai riguardavano la parte meccanica che doveva fisicamente spostare l'antenna. Comunque, nella peggiore delle ipotesi, potevamo contare sull'antenna a basso guadagno.
D: Cosa ci sarà dopo Pathfinder e Mars Global Surveyor?
R: Con esse abbiamo dimostrato che è possibile condurre missioni di esplorazione planetarie al costo di un film come Waterworld ed abbiamo aperto la strada alle future missioni, previste per il 1998, 2001, 2003. L'obiettivo da raggiungere è di portare a Terra 3 campioni di rocce marziane per il 2015, prelevati da 3 diversi siti sul pianeta.
D: Quanto costeranno le future missioni?
R: L'orbiter ed il lander che partiranno nel 1998 sono costate circa 130 milioni di $. Invece piu' costosa sarà la missione  del 2001 : essa  prevede un orbiter, un lander ed un rover per un costo stimato di circa 300 milioni di $. Difficile oggi stimare il costo di una missione che riporti a Terra dei campioni di suolo marziano.
Daniel Goldin il direttore della NASA, durante una intervista ha risposto così alle domande dei giornalisti:
D: Il sistema di atterraggio della Pathfinder e' una vera rivoluzione: verrà usato ancora?
R: Certamente non verrà abbandonato, ma la NASA deve essere sufficientemente flessibile e scegliere il meglio per ciascuna missione, quindi il sistema che usa gli airbag risulta essere molto indicato per terreni rocciosi (come Ares Valley). In realta' le prossime missioni su Marte useranno il sistema già sperimentato dai Viking dell'atterraggio morbido (soft landing) in quanto più prevedibile. In questo caso l'atterraggio avviene in modo controllato da retrorazzi che portano la navicella fino al contatto col suolo, permettendo così una discesa precisa : si tratta di una tecnologia già pronta e collaudata che non richiede ulteriori ricerche, basta solo ripetere ciò che si è già fatto. Al contrario, gli airbag si buttano letteralmente al suolo (la Pathfinder ha subito 15 rimbalzi spostandosi di circa 1Km dal punto di impatto), rendendo l'atterraggio imprevedibile.
D: Faster, better, cheaper una parola d'ordine che sembra preannunciare la privatizzazione della NASA?
R: Assolutamente no. Noi stiamo riscrivendo i libri di chimica, fisica, biologia, a noi il compito di far crescere la conoscenza dell'uomo. All'industria il compito di applicarla alla nostra vita quotidiana.
D: La privatizzazione dei lanci dello Shuttle è già in corso: potrebbero sorgere problemi per la sicurezza dei voli?
R: Con questa operazione nell'ultimo anno abbiamo risparmiato circa 1 miliardo di $ perchè stiamo privatizzando le operazioni di routine, focalizzando le nostre risorse su ciò che l'industria non fa.
D: Quali sono gli obiettivi della NASA nello spazio?
R: Aprire l'ultima frontiera per arricchire la vita sulla Terra.
D: E quelli sulla Terra?
R: Usare ciò che abbiamo imparato dallo spazio per realizzare uno sviluppo sostenibile.
D: Esiste ancora lo spirito d'avventura nelle missioni spaziali?
R: Il progetto Apollo era vera avventura : una volta arrivati lassù non avevamo altri obiettivi da raggiungere e il progetto fu terminato. Invece nello spazio dobbiamo portare una presenza umana stabile: sarebbe sbagliato fare le cose solo per l'avventura.

Anche il responsabile della missione Cassini, felicemente decollata il 15 ottobre e attualmente in volo verso il primo swing-by con Venere, previsto per il prossimo mese di aprile, è daccordo con il nuovo programma di esplorazione spaziale, varato dalla NASA. Nel caso di  missioni piccole e poco costose, se capita un guasto non è una catastrofe per la scienza e per le tasche dei contribuenti. Tuttavia grandi missioni come la Cassini hanno ovviamente i loro vantaggi: ad esempio i dati provenienti da tutti gli strumenti vengono rilevati contemporaneamente  e sono quindi facilmente confrontabili, mentre con piccole sonde i dati si riferiscono a situazioni temporali diverse e la loro correlazione non è sempre immediata. In conclusione tali missioni ciclopiche dovrebbero sì lasciare il posto alle piccole missioni della serie Discovery, ma ogni 10 o 20 anni sarebbe utile realizzarne una complessa come la Galileo o la Cassini. Ogni cittadino americano ha pagato per la Cassini circa 9$ all'anno, il costo complessivo della missione è di 3,3 miliardi di $,suddivisi fra 17 nazioni, su un periodo di 15 anni: la missione è infatti iniziata nel 1989 con la costruzione della sonda e si protrarrà fino al 2008 per la fase operativa.

Buone notizie per l'Italia: sembra infatti che il lanciatore per piccoli satelliti chiamato VEGA K zero sia a buon punto. Si sta infatti valutando se equipaggiare il terzo stadio (gli altri due sono pronti) con motori tipo RD861 a combustibile liquido, di fabbricazione russa. Quando sarà ultimato, questo lanciatore porterà satelliti da 300Kg in orbita polare, oppure un peso di 450 Kg in orbita equatoriale. La versione K zero del vettore dovrebbe aprire la strada alla versione definitiva che si chiamerà VEGA K.
Lo scorso 4 novembre i tecnici di Pasadena hanno ridotto i tentativi di contattare la sonda Pathfinder dichiarando la missione conclusa: era dal 27 di settembre che non trasmetteva più dati, mentre l'ultimo contatto risaliva al 6 ottobre.
La Mars Global Surveyor, dopo essersi perfettamente inserita in orbita marziana l'11 settembre ed aver iniziato la fase di aereobraking il giorno 17, ha dovuto sospendere tali operazioni l'11 ottobre, a titolo precauzionale, per le oscillazioni inaspettate di un pannello solare che a 121 km di quota si era mosso oltre il punto di blocco. Le operazioni di aerobraking venivano riprese il 7 novembre, ma con maggior cautela : di conseguenza l'inserimento in orbita operativa avverrà con 12 mesi di ritardo su un'orbita uguale alla  precedente ma percorsa in senso inverso.
Ariane V ha finalmente ripreso a volare anche se il suo secondo volo non è stato perfetto: lo stadio principale si è infatti spento in anticipo e lo stadio superiore ha inserito il satellite in un'orbita piu' bassa di quella prevista (nel caso di un satellite commerciale questo avrebbe voluto dire ridurre a soli 2 anni la sua vita operativa). In piu' i paracadute dei due booster laterali non si sono aperti come previsto.
Lunar Prospector è pronto dal 7 ottobre  in attesa del lancio avvenuto  il 6 gennaio 1998: in quel momento ( erano le 1h31m GMT)  il razzo Athena II, costruito dalla Lockheed Martin, ha lanciato il prezioso carico verso il nostro satellite alla ricerca del ghiaccio nei crateri del polo lunare.
 


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