GAT - Gruppo Astronomico Tradatese
Allegato alla Lettera N°77

ASTRONAUTICA NEWS

A cura di Piermario Ardizio

Una brutta notizia viene dalla California dove, all'età di 74 anni è morto il primo astronauta americano: Alan Shepard. Nell'aprile del 1959 venne selezionato tra i 7 del programma Mercury ed il 5 maggio 1961 fu il primo americano nello spazio; dopo un'attesa di 4 ore sulla rampa, per permettere ai tecnici di risolvere un problema elettrico, ad una velocità superiore agli 8.000Km/h, raggiunse un'altezza di 185km ed una distanza di 485Km dal punto di lancio, ricadendo poi nell'Oceano Atlantico. Fu sospeso dai medici a causa di una labirintite, proprio quando ricevette la nomina a comandante del primo volo Gemini e gli ci vollero sei anni prima di riprendere il comando di una missione spaziale: l'Apollo 14. Questo fu il suo ultimo volo, durante quale trascorse 217 ore nello spazio e 33 ore sulla superficie della Luna,(qui fu l'unico a giocare a golf..). Con lui si è spento un pioniere, un uomo dotato di grande carisma e notevole coraggio, un sicuro punto di riferimento, non solo per l'America degli anni '60, ma anche per quella attuale, un riferimento anche per sua moglie Louise che, a distanza di circa un mese, ha deciso di raggiungerlo. Dopo il successo della missione Apollo 14 il Congresso smorzò i toni della polemica riguardante la cancellazione delle future missioni Apollo a favore di una Stazione Spaziale permanente, la stessa che oggi tenta in tutti i modi di bloccare,.Il recente voto favorevole si è basato molto sulla credibilità americana, che verrebbe gravemente danneggiata (presso i partner interna-zionali) qualora gli USA dovessero fare marcia indietro. Certamente tale situazione non può durare all'infinito Se poi il senatore Roemer (che tenta ogni anno di far silurare il progetto) ha ragione nel dire che il progetto è terribilmente in ritardo, sbaglia nel pensare di cancellarlo; piuttosto, si dovrebbe lavorare seriamente per riportarlo sul giusto binario, rispettando le scadenze previste e fornendo in tempo gli adeguati finanziamenti (regole già sperimentate dal progetto Apollo). Speriamo che lo spirito di Alan Shepard vegli sul progetto ed allontani i brutti sogni a certi senatori troppo impazienti... Sara' a Novembre il lancio del primo modulo della Stazione Spaziale?
L'apposita commissione ha evidenziato come non sia la filosofia del "Faster,Better,Cheaper" ad aver fallito nella sonda LEWIS, ma semplicemente il modo di applicarla. Per accellerare i tempi e ridurre i costi il sistema di controllo d'assetto è stato riadattato da un'altra sonda, ma applicato su un asse di rotazione differente della navicella: lo scarso controllo di assetto risultante ha posto la navicella in una lenta rotazione, facendole perdere l'orientamento,con rientro anticipato in atmosfera il 28/9/97. Era costata circa 70 milioni di $ ed il suo compito era studiare la superficie terrestre, i suoi oceani, i ghiacci e le forme viventi come se si trattasse di una cosa sola.
Lo scorso mese di luglio ricorreva l'anniversario dello sbarco della Pathfinder su Marte, e i giapponesi hanno celebrato l'avvenimento lanciando un'altra sonda proprio il 4 luglio (anche se in Europa era ancora il 3). Partiva così Planet B, pesante circa mezza tonnellata è costata 80 milioni di $. Dovrà utilizzare due gravity assist lunari per raggiungere la velocità necessaria ad arrivare fino al pianeta rosso, dove è attesa per l'ottobre 1999, dopo un viaggio di 440milioni di Km. Una volta in orbita inizierà una missione esplorativa di due anni per capire, con i suoi 15 strumenti, come è strutturata l'atmosfera di Marte e quali interazioni ha con il vento solare; inoltre studierà le tempeste di polvere che a volte si innescano sul pianeta, in questo pero' aiutata anche dalla Mars '98, ribattezzata Mars Climate Orbiter, che dovrebbe partire il prossimo mese di dicembre. A bordo della Planet B si trova uno spettrometro derivato dall'evoluzione di quello montato sulla sonda Pioneer Venus Orbiter, mentre per la misura dei gas e delle particelle di bassa energia viene usato uno strumento canadese, posto all'apice di un braccio che si estenderà dopo l'inserimento in orbita marziana (questo per evitare possibili contaminazioni dello strumento da parte della sonda stessa). Così per la prima volta il Canada partecipa ad una missione interplanetaria, per altro condivisa anche da USA, Svezia, Germania e ovviamente il Giappone. Quest'ultimo ha fornito il vettore M-V per il lancio e sta pensando di lanciare nel 2002 due sonde: una per riportare a Terra dei campioni di rocce da un'asteroide e una per visitare il pianeta Mercurio.
Athena è il nome di un rover complesso a cui sarà affidato il compito di cercare tracce di vita sul pianeta Marte. La sua partenza era prevista per il 2001, ma per quell'epoca la NASA non dispone della necessaria copertura finanziaria, pertanto dovrà essere lanciato con almeno due anni di ritardo. Al suo posto, nel 2001, volerà una copia gemella della Pathfinder (ammesso che vengano approvati i 20 milioni di $ richiesti per costruirla) e sarà chiamata Marie Curie, (questo nome era il secondo scelto dopo Sojourner). Alla missione del 2001 saranno affidati compiti importanti collegati con un possibile sbarco umano sul pianeta rosso, in particolare la misura del livello di radiazioni al suolo, la tossicità delle sostanze presenti, la possibilità di produrre dal suolo combustibile per razzi.
La missione SOHO, frutto di una collaborazione tra l'ESA e la NASA, è stata lanciata il 2 dicembre 1995 da Cape Canaveral con un vettore tipo Atlas II. Lo scorso mese di Aprile si concludeva felicemente la missione nominale che ha raccolto una mole di dati eccezionali tra i quali: la scoperta di flussi di plasma sotto la superficie solare, di terremoti causati dai flare, la rivelazione di oltre 50 comete precipitate sul nostro astro, il rilevamento della particolare conformazione magnetica in superficie che condiziona la distribuzione di energia nella Corona, etc.... Visto l'ottimo stato del satellite e il volgere del ciclo solare verso il massimo, si decideva di prolungare la missione,.Purtroppo lo scorso 25 giugno, per cause non imputabili a malfunzionamenti della sonda, i controllori a Terra del Goddard Space Flight Center hanno perso il contatto con la sonda costata 1miliardo di $. La posizione in cui stazionava SOHO è chiamata L-1(è uno dei punti di Lagrange, localizzati a circa 1 milione di Km dalla Terra, sladdove le forze di gravità sono in equilibrio); qui essa era in grado di mantenere la stessa posizione Sole - Terra senza dover orbitare attorno al nostro pianeta, e quindi poteva così studiare il nostro astro senza interruzioni. Gli strumenti a bordo erano in grado di riprendere il Sole in diverse bande spettrali, di analizzare particelle e studiare il campo magnetico solare. Cerchiamo di approfondire questo incidente che rischia di interrompere una missione che prometteva ancora molti risultati. Da Terra veniva inviata alla sonda una sequenza di comandi per eseguire una serie di accensioni dei motori di assetto nell'ambito di una procedura chiamata:"momentum management manouver": proprio durante tale manovra si sono persi i contatti con la sonda, rimasta in una situazione detta Emergency Sun Reacquisition Mode, situazione che si crea quando la sonda non è più in grado di orientarsi (il "safe mode" è comune a tutte le sonde che navigano nello spazio, blocca l'esecuzione di qualsiasi comando costringendo la sonda ad assumere un ben preciso assetto che gli permetta di comunicare con la Terra e di proteggere gli strumenti da possibili danneggiamenti). Una apposita commissione ha rapida-mente determinato le cause che hanno portato all'interruzione della missione,. In sostanza sono stati commessi tre errori: due sono contenuti nelle sequenze di comandi inviati alla sonda e un terzo ha riguardato un giroscopio verso cui è stato inviare una sequenza di comandi correttivi supponendolo difettoso quando invece non lo era. Ttto questo ha portato alla perdita del segnale e della telemetria, non si sa se per mancanza di comunicazioni, o per assenza di energia a bordo del satellite. Un caso analogo accadde al satellite Olympus (maggio 1991), che sperimentò un black-out totale. Nelle settimane successive, pero' l'assetto del satellite consentì di accumulare energia e dopo 4 settimane furono ristabilite le comunicazioni, che permisero di inviare comandi per ricaricare le batterie, per sciogliere il combustibile gelato nel freddo dello spazio e per riportare gradualmente la temperatura a bordo fino ai suoi valori nominali per evitare danni alle strutture. Questo scenario potrebbe ripetersi per SOHO verso la fine di settembre quando i suoi pannelli solari vedranno di nuovo il Sole, anche se alcuni scienziati nutrono dubbi sulla funzionalità degli esperimenti scientifici; in ogni caso i tentativi per il recupero di SOHO sono continuati: per esempio, verso la fine di luglio, il grande radio-telescopio di Arecibo riusciva a localizzare la sonda nella posizione prevista, permettendo di stabilire che ruotava alla velocità di un giro al minuto, più che sopportabile dalle apparecchiature di bordo. Concludia-mo dandovi la brutta notizia di due lanci falliti: un costoso Titan 4 e il Delta 3 al suo primo volo. Le commissioni sono al lavoro ma, per determinare le cause dei disastri ci vorranno molti mesi...


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