GAT - Gruppo Astronomico Tradatese
Lettera n°84
WIMP, materia oscura e altro...

Sommario:


Introduzione

Il 16 Aprile si è chiusa a Saronno, dopo tre mesi di apertura continuativa (tutti i giorni dalle 9,30 alle 18,30) la 7° e più importante edizione della nostra grande mostra triennale dedicata a L'ESPLORAZIONE DEL SISTEMA SOLARE, unica in Europa nella sua attuale configurazione. Inutile dire che la gestione della mostra, specie nei giorni feriali, è stata davvero stressante anche se rimane la soddisfazione per l'ennesimo grande successo di pubblico: un migliaio di visitatori per ognuna delle 13 settimane di apertura (con un prolungamento di due settimane per soddisfare le richieste provenienti da scuole di ogni parte d'Italia e anche dall'estero). Per quanto riguarda le visite guidate alle scuole nei giorni feriali dobbiamo davvero ringraziare l'aiuto fondamentale offerto dagli amici del Gruppo A.&G. Bernasconi di Saronno: un aiuto ed una collaborazione che si sono sempre più rafforzati e migliorati a partire da quando la mostra (4° edizione del 1990) si è spostata definitivamente a Saronno non essendo possibile trovarvi a Tradate una adeguata sistemazione (alla ex scuola di Via Biffi a Saronno abbiamo completamente occupato 14 locali e due corridoi di 42 metri!). Eccellente è stato pure il successo del CD-ROM contenente tutte le 5000 immagini della mostra: ecco perchè abbiamo deciso, per lunedì 22 Maggio, di presentarne, in una serata pubblica assolutamente da non perdere, l'ultima versione migliorara ed aggiornata (per esempio con le immagini dell'asteroide EROS).
Ma già un nuovo ghiotto appuntamento si preannuncia all'orizzonte: si tratta di una nuova cometa, la LINEAR C/1999 S4, che raggiungerà il 22 e 26 luglio la minima distanza dalla Terra e dal Sole divenendo anche un oggetto ben visibile ad occhio nudo (vedi apposito inserto di L.Comolli). Proprio a questa cometa abbiamo pensato di dedicare (Sabato 22 luglio a Villa Centenari) la 6° GRANDE SERATA ESTIVA SOTTO LE STELLE.
Per quanto riguarda il prosieguo di questa lettera N.84 non avevamo scelta: ci è sembrato indispensabile fare il punto su due scoperte di enorme portata cosmologica entrambe annunciate lo scorso febbraio (la prima è l'evidenza indiretta dell'esistenza dei NEUTRALINI, componenti fondamentali della Materia Oscura, la seconda è la prima creazione di una 'zuppa' di QUARK e GLUONI, simile a quella presente al momento del Big Bang).
 
Figura 1
14 marzo 2000: la visita di Giovanni Bignami (direttore scientifico dell'ASI, Agenzia Spaziale Italiana) in visita alla mostra.
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WIMP e materia oscura
Figura 2
In estate la Terra viene investita da un maggior numero di WIMPs rispetto all'inverno.
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L'annuncio dato lo scorso 25 Febbraio da un team di studiosi italiani guidati da Rita Bernabei dell'Università di Roma durante il 4° congresso mondiale sulla Materia Oscura tenutosi a Marina del Rey, in California, è destinato, se confermato, a divenire una delle maggiori scoperte cosmologiche degli ultimi decenni, degna, sicuramente, del premio Nobel. In sintesi sembra sia stata confermata, per la prima volta, l'esistenza del NEUTRALINO, appartenente alla specie della cosiddette particelle WIMPs (Weakly Interacting Massive Particles ossia particelle massicce che interagiscono debolmente con la materia ordinaria). Le WIMPs, essendo dotate di grande massa, sono tra i canditìdati migliori per spiegare l'enigma della materia oscura nel Cosmo e sono postulate dalla cosiddetta teoria della SUPER-SIMMETRIA: questa teoria ingloba e migliora l'attuale MODELLO STANDARD basato su due classi di particelle (i leptoni di tipo elementare e gli adroni a loro volta costituiti da quark) che interagiscono secondo quattro forze fondamentali (forte, debole, elettromagnetica e gravitazionale) a loro volta veicolate da apposite particelle (gluoni, W, fotoni e gravitoni). Secondo la SUPER-SIMMETRIA, ogni particella nota possiede una controparte di grande massa ancora sconosciuta in quanto otticamente invisibile e pochissimo interagente con la materia ordinaria. Ebbene, il team guidato da Rita Bernabei avrebbe individuato la più leggera (60 masse protoniche) tra le WIMPs (il NEUTRALINO appunto) mediante il rivelatore DAMA (acronimo che significa Dark Matter) situato dal 1996 ad un chilometro di profondità nel laboratorio del Gran Sasso. Il DAMA è un complesso di 9 cristalli di NaI (Ioduro di Sodio), ciascuno del peso di 1 kg, situati all'interno di un contenitore di Rame: lo ioduro di Sodio emette un lampo di luce ogni volta che uno degli atomi che lo compongono interagisce con un'altra particella, nel caso specifico con i misteriosi NEUTRALINI. Il fatto è che, a causa della radioattività naturale delle rocce che sovrastano per un km il rivelatore, il rumore di fondo, ossia i segnali spuri che arrivano al rivelatore sono assai numerosi. Ma un metodo sottile e geniale esiste per separare le WIMPs dal rumore di fondo: si tratta della ricerca di una leggera variazione STAGIONALE del numero di conteggi luminosi. Sì, proprio STAGIONALE, nel senso che è stato osservato un leggero aumento dei segnali luminosi in Giugno e una corrispondente decrescita in Dicembre. Secondo gli autori della scoperta la significatività di questo effetto è talmente alta che la probabilità che si tratti di un'oscillazione statistica è di 1 su 10.000. Questo anche in considerazione del fatto che seri indizi in proposito erano già stati presentati dal team di DAMA il 16 Dicembre 1999 a Parigi durante un Simposio di Cosmologia relativistica: allora però si trattava di dati raccolti durante sei mesi di rilevazioni dal Novembre 1996 al Luglio 1997, adesso invece (durante il già menzionato congresso californiano sulla Materia Oscura di Febbraio) sono stati forniti dati sperimentali la cui significatività statistica si basa su ben 4 anni di osservazioni.
Cerchiamo, però, di spiegare perchè l'oscillazione stagionale della risposta DAMA è un grosso supporto all'esistenza di WIMPs. Cominciamo col ricordare che la maggior parte dei cosmologi è convinta che almeno il 90% della massa dell' Universo è invisibile otticamente. Una dimostrazione classica sta nel fatto che la velocità di rotazione delle parti più esterne delle galassie a spirale (una velocità che apparentemente NON diminuisce come vorrebbero le leggi di Keplero) è talmente elevata che le stelle stesse dovrebbero disperdersi nello spazio se trattenute solo dalla gravità della massa visibile. Da qui la necessità di postulare, come fonte ulteriore di forza di gravità aggregante, una grande quantità di materia invisibile (come detto almeno 9 volte quella visibile). La natura di questa Dark Matter ('Materia scura') è tuttora sconosciuta ma tra i candidati più promettenti ci sono proprio i 'pesantissimi' WIMPs teorizzati dalla teoria Super-simmetrica. Proprio per la loro scarsa tendenza ad interagire con la materia ordinaria i WIMPs non hanno subito il processo di appiattimento e di incremento della velocità di rotazione conseguente al collasso in un disco del materiale gassoso che ha dato origine alla Via Lattea: il disco della nostra galassia, quindi, si trova a ruotare a 220 km/sec immerso in un gigantesco alone di WIMPs (gigantesco in quanto depositario del 90% della massa totale!). Ecco allora che il Sole, nel suo movimento (220 km1sec) attorno al centro della Via Lattea si trova a 'navigare' in mezzo ad un mare quasi-statico di WIMPs: dal punto di vista dinamico comunque, questa situazione si può immaginare invertita nel senso che si può immaginare il Sole perennemente investito, a 220 km/sec, da un forte flusso di WIMPs. Proprio a questo punto si inserisce l'effetto stagionale riscontrato dal rivelatore DAMA. Nel suo movimento di rivoluzione attorno al Sole la Terra, d'estate si muove a 30 km/sec in CONTROCORRENTE rispetto al flusso di WIMPs, mentre d'inverno il suo movimento avviene esattamente nella stessa direzione: come conseguenza d'estate la Terra viene investita da un numero di WIMPs MAGGIORE che d'inverno (per capire meglio il concetto basta, per esempio, pensare a due auto che viaggiano in senso opposto in una tempesta di neve: è evidente che sul vetro anteriore dell' auto che marcia CONTRO la tempesta si accumulerà una quantità di fiocchi di neve nettamente maggiore rispetto all' auto che procede nella stessa direzione della tempesta). Esattamente questo è stato l'effetto riscontrato dal team di DAMA, ma il problema vero è se a produrlo siano state veramente le misteriose WIMPs oppure qualche particella più nota e meno esotica. Questo dubbio è stato sollevato, durante la stessa conferenza californiana dello scorso Febbraio, da un altro team di ricercatori, questa volta americani, che lavorano, presso la Stanford University di Palo Alto su un progetto analogo denominato CDMS (Cold Dark Matter Search). Più di preciso il rivelatore CDMS consiste di tre dischi di Germanio, del peso totale di 0,5 Kg e super-raffreddato fino ad 1/10 di °C dallo zero assoluto, in grado di misurare contemporaneamente il calore rilasciato da una particella incidente e la sua carica. Se il rapporto carica/calore è molto basso è immediato dedurre la presenza di una particella neutra di grande massa e, proprio dal valore della massa, individuare la natura della particella. Ebbene, secondo il team CDMS TUTTI i 13 eventi da loro individuati nel 1999 sono ascrivibili a semplici NEUTRONI isolati: da qui il forte sospetto che siano neutroni e non WIMPs, anche le particelle rivelata dal DAMA.
 

Bosone di Higgs e materia oscura
Figura 3
Il sistematico eccesso nel numero di bosoni Z riscontrato al CERN dal rivelatore OPAL potrebbe essere spiegato con la presenza di particelle di Higgs.
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Ma oltre alle WIMPs molte altre sono le particelle di grande massa candidate a comporre la materia oscure. Una delle più importanti e ricercate è il cosiddetto Bosone di HIGGS, fondamentale per spiegare l'esistenza in natura della massa in generale e delle differenti masse in particolare. Fino ad un paio d'anni fa la massa del Bosone di Higgs veniva stimata così elevata (1000 volte la massa del protone) da renderne impossibile la produzione negli attuali acceleratori di particelle. Le cose sono però un pò cambiate in occasione della 7° Conferenza internazionale sulla Super-simmetria (SUSY99) tenutasi a Chicago nel Giugno 1999. In questa occasione sono stati presentati alcuni risultati della teoria della Super-simmetria, secondo cui la massa del bosone di Higgs potrebbe essere abbassata di quasi 10 volte (diciamo fino a 'solo' 130 volte la massa del protone). Questa eventualità ne renderebbe possibile la scoperta anche con le macchine acceleratrici attuali: l'impronta digitale di una particella di Higgs di bassa massa sarebbe il suo decadimento in una coppia di quark/antiquark BOTTOM, subito seguita dalla loro trasformazione in un getto di protoni, neutroni e pioni. Una situazione, a questo punto, perfettamente alla portata del rivelatore OPAL collocato a Ginevra presso il LEP (Large Electron-Positron Collider), il grande acceleratore che fa collidere elettroni contro positroni. Dal 1997 il LEP produce collisioni ad energia che può raggiungere i 190 GeV (ricordiamo che necessita l'energia di circa 1 GEV per creare una particella della massa di un protone) con lo scopo primario di generare grandi quantità di particelle Z (uno dei veicoli della forza elettron-debole). Ebbene, durante la stessa conferenza SUSY99, E. Gross, responsabile del rivelatore OPAL, ha stupito non poco i presenti mostrando dei dati che potrebbero essere interpretati come un indizio della scoperta di bosoni di Higgs. In parole povere sembra che il numero di Bosoni Z prodotti a 97 GeV sia sempre sistematicamente più alto di quanto calcolato teoricamente: questo eccesso di particelle di massa prossima ai 100 GeV ha solo un 4% di probabilità di essere causale e potrebbe benissimo essere spiegato dalla presenza di bosoni di Higgs di bassa massa. La conferma potrà avvenire a partire dal 2005, quando al CERN di Ginevra entrerà in funzione il gigantesco LHC (Large Hadron Collider), capace di far collidere protoni contro antiprotoni alla fantastica energia di 14.000 GeV.

Quark e Big Bang

Allo stesso LHC sarà comunque assegnato un altro compito molto importante: quello di riprodurre con continuità in laboratorio i primissimi istanti della nascita dell'Universo cercando di ricreare quella miscela di quark e gluoni isolati che costituivano la materia cosmica subito dopo il Big Bang. Un sogno, quello di ricreare il Big Bang in laboratorio, che sembra però sia stato raggiunto molto prima del previsto, se sarà confermato l'annuncio a sensazione che gli scienziati del CERN di Ginevra hanno rilasciato durante una affollata conferenza stampa lo scorso 10 Febbraio. Ma procediamo con ordine.
Secondo la teoria denominata QCD (Crono-dinamica Quantistica) i QUARK sono i costituenti più elementari delle varie particelle adroniche: se ne legano due all' interno dei mesoni e tre all'interno dei protoni/neutroni. La forza ('forte') che tiene uniti i quark è talmente intensa che è normalmente impossibile rivelare quark isolati. Per spiegare questa situazione la QCD assegna tre 'cariche di colore' ai quark, il rosso, il verde e il blu. Grazie ai loro 'colori' i quark si attirano vicendevolmente come fanno le particelle dotate di carica: ecco allora che, come le cariche elettriche interagiscono scambiandosi dei fotoni, i quark interagiscono scambiandosi dei GLUONI (che sono, dunque, le particelle che veicolano la forza forte). Il fatto è che la forza di legame veicolata dai gluoni sale immediatamente quasi all'infinito non appena i quark si separano reciprocamente: questo è come dire che, nell'Universo attuale, è praticamente impossibile ritrovare miscele di quark e gluoni tra loro separati (in parole più tecniche si parla di QGP ossia 'plasma di quark e gluoni'). Ci fu però un istante in cui l'energia dell' Universo era talmente immensa da mantenerne tutta la materia sotto forma di QGP: questo periodo si esaurì prestissimo, circa 10 microsecondi dopo il Big Bang! Se però fosse possibile in qualche modo produrre in un acceleratore di particelle l'energia di allora, ecco che ci sarebbe la seria speranza di ricreare in laboratorio un plasma di quark e guoni (QGP), quindi di studiare i primissimi istanti di vita dell'Universo. Proprio questo è stato il risultato pubblicizzato in Febbraio al CERN di Ginevra da un team di 300 scienziatio di 20 nazioni. In realtà una serie di lavori in proposito erano già iniziati nel 1994 quando nell'acceleratore SPS (Super Proton Sincrotrone) del CERN si cominciarono a far collidere fasci di atomi di Piombo ad alta energia contro bersagli di Oro o anche di Piombo. L'esperimento, denominato HIP (Heavy Ion Program) ha generato temperature collisionali 100.000 volte maggiori che all'interno del Sole ed un'energia sì sufficiente a rompere l'energia di legame che confina i quark nei nuclei atomici ma ancora inferiore a quella necessaria per costringere i quark a vivere separati. In questa eventualità i singoli quark avrebbero potuto emettere una tipica emissione luminosa facilmente rivelabile. Per adesso gli scienziati del CERN si sono dovuti accontentare di dimostrare l'esistenza della QGP (la già menzionata zuppa di quark e gluoni) mediante una prova geniale ma indiretta. L'annuncio dello scorso Febbraio dà in pratica ufficialità a quanto era già filtrato durante la conferenza internazionale sui Quark tenutasi a Torino nel Maggio 1999. Vediamo di esporrne in maniera semplice i risultati.
Figura 4
La zuppa di Quark e Gluoni prodotta dalla collisione tra nuclei pesanti (Piombo contro Oro) lanciati a velocità relativistica.
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In una collisione a velocità relativistica tra nuclei pesanti l'energia in gioco è suffciente per produrre un gran numero di quark ed antiquark che tendono a riunirsi in coppie formando per qualche istante una particella mesonica (ricordiamo che i mesoni sono proprio gli adroni composti da due quark). Nel caso specifico le condizioni sperimentali adottate tendono a produrre i cosiddetti mesoni J/psi, formati dall'unione di un quark CHARM con il suo antiquark (ricordiamo che il CHARM è uno dei sei possibili 'sapori' dei quark: gli altri 'sapori' sono up, down, strange, top e bottom): un rivelatore apposito, denominato N45 ha il compito, nell'ambito del già ricordato esperimento HIP, proprio di rivelare i mesoni J/psi. Quando però si forma una 'zuppa di quark e gluoni' (QGP) l'energia in gioco è così imponente che tendono a formarsi numerosissime coppie di quark/antiquark di tutti i sei possibili 'sapori' (up, down, charm, strange, top, bottom). Questa situazione, denominata 'democrazia nucleare' assomiglia un pò a quanto avviene in....una stanza da ballo molto affollata: qui se due ballerini si separano è molto difficile che riescano a ricongiungersi, piuttosto è più facile che ciascuno trovi un partner differente e che quindi si formi una nuova coppia. La stessa cosa succede ai quark CHARM in presenza di una QGP. Essendoci un gran numero anche di quark dotati degli altri 5 sapori, le 'scelte' a disposizione di ogni quark CHARM saranno molto più varie e quindi sarà molto più difficile un incontro con la corrispondente antiparticella (antiquark CHARM): come conseguenza, in una 'zuppa di quark e gluoni', la produzione di mesoni J/psi (formati- lo ricordiamo ancora- dall'unione di un quark/antiquark CHARM) deve diminuire in maniera molto netta. Ebbene, proprio questo è stato il clamoroso risultato rivendicato dal team di N45 al CERN: un calo improvviso nel numero di mesoni J/psi rivelati dallo strumento N45 durante quei 10-23 secondi in cui la collisione di atomi relativistici di piombo contro un bersaglio di oro produce il massimo sviluppo di energia.
Non c' è dubbio che fra due anni anche in U.S.A., presso il Brookhaven National Laboratory, il cosiddetto esperimento RHIC (Relativistic Heavy Ion Collider) potendo far collidere, a velocità relativistica, circa 1000 nuclei/sec di oro in reciproca controcorrente (con temperature che raggiungeranno un trilione di °C!) non solo confermerà i recenti risultati del CERN ma riuscirà anche a creare QGP in grande quantità. Possibilità che il CERN, forse, raggiungerà solo nel 2005 con l'esperimento ALICE (A Large Ion Collider Expement). Da qui l'impressione che la 'fretta' con cui gli scienziati del CERN hanno voluto comunicare in Febbraio i loro risultati non sia casuale: si trattava insomma di battere sul tempo gli Americani per ragioni, purtroppo, più politiche che scientifiche.
Figura 5
La simulazione conputerizzata della collisione tra due nuclei di piombo a velocità relativistica (la deformazione delle forme nucleari in alto è proprio dovuta alla velocità prossima a quella della luce).
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