GAT - Gruppo Astronomico Tradatese
Allegato alla Lettera N°85
ASTRONAUTICA NEWS
A cura di Piermario Ardizio

Una tra le principali novità astronautiche dell'estate è certamente il lancio del modulo russo per la Stazione Spaziale ISS; anzi, proprio mentre stiamo scrivendo, 7 uomini sono nello spazio, a bordo dello Shuttle, per preparare la Stazione Spaziale ad accogliere i suoi primi abitanti attesi per l'autunno: essi assisteranno all'attracco del modulo Destiny che dovrebbe decollare il 18/01/2001 dopo che, nella prima settimana di luglio, lo stesso modulo ha superato una serie di complessi test nella camera a vuoto. Era il 12 Luglio quando, da Baikonur, con un rumore di tuono si sollevava un gigantesco razzo Proton con il suo prezioso carico: il modulo Zvezda. La travagliata storia di questo lancio si perde nel tempo. Già nell'aprile del 1998 Zvezda avrebbe dovuto lasciare il nostro pianeta: gravi ritardi di allestimento fecero però rinviare tutto alla fine del 1999, quando però, il fallimento di due Progress misero in dubbio la possibilità di successo del lancio. Successive verifiche hanno permesso di appurare che entrambi i fallimenti erano causati da avarie al motore RD-0211, quello che alimenta il 2° stadio del progress. Come rivelò Koptev (Direttore Generale della Russian Aviation and Space Agency), entrambi i problemi vennero corretti introducendo degli appositi filtri al sistema dei generatori di gas in modo da evitare l'intrusione di particelle estranee. Vennero anche introdotte leghe più resistenti alle alte temperature nelle turbopompe per evitare che si incendiassero. Dopo queste modifiche (in base a precisi accordi stipulati con la NASA) si dovette però procedere al lancio sperimentale di due Proton prima di spedire in orbita il prezioso carico (il Proton è un vettore entrato in servizio negli anni '60 e assoggettato nel tempo a varie modifiche). Così il 6 giugno prima e il 5 luglio poi, si sollevarono i Proton dalle rampe di Baikonur. Fu proprio quest'ultimo lancio a far venire i brividi ai tecnici in seguito ad un calo di pressione del combustibile in uno dei motori, dovuto forse ad un errore di telemetria o ad un sensore difettoso. Alla conferenza stampa del giorno seguente venne confermato un calo di pressione nelle linee del combustibile, ma solo nella fase finale del volo: il rischio di un fallimento era quindi sufficientemente basso e questo ha consentito il lancio dell'atteso modulo per la stazione spaziale, felicemente attraccato alla ISS il successivo 26 Luglio.
Nel frattempo anche gli americani si son dati da fare per far luce su alcuni recenti fallimenti. Uno riguarda il lancio fallito di un Delta 3 nel maggio 1999: la causa è stata individuata in un difetto della camera di combustione di uno dei suoi motori RL10 dello stadio superiore. Anche la NASA è stata coinvolta in inchieste mirate a far luce sui recenti fallimenti delle missioni marziane. Le cause primarie più probabili sono state individuate negli eccessivi tagli finanziari, che hanno portato il costo delle missioni ad essere inferiori almeno del 30% rispetto al minimo indispensabile. Quindi come prima conseguenza si è deciso un aumento dei budget fino al 40% rispetto alle stime precedenti per le future missioni. L'Europa Orbiter e la Pluto-Kuiper Express costeranno così molto di più rispetto a quanto previsto, dato che i responsabili di missione non vogliono rischiare di incontrare problemi simili a quelle delle missioni marziane del 1999. Ed Weiler, l'amministratore associato per le scienze dello spazio, afferma che preferisce cancellare una o due missioni piuttosto che vederle fallire tutte. Al momento nessuna missione verrà cancellata, almeno fino ai primi mesi del 2001, quando verranno presentate le nuove richieste finanziarie per il 2002. In autunno la NASA dovrebbe divulgare il nuovo programma di esplorazione marziana: per il momento l'unica cosa certa è che la prossima missione marziana sarà l'Orbiter del 2001, su cui si sta lavorando duramente per scongiurare un eventuale insuccesso. Poi uno (o forse DUE) Rover e un orbiter lasceranno, nel 2003, il nostro pianeta per raggiungere il pianeta rosso, il Lander in particolare sarà molto più potente di Sojourner, percorrerà fino a 100m/giorno e resterà operativo almeno per 3 mesi, effettuando studi di tipo mineralogico e ricercando la presenza di acqua. Ricorda Scott Hubbard, Direttore del programma di esplorazione marziana della NASA: "Faster, Better, Cheaper restano una grande filosofia, da applicare però con buonsenso". Egli ricorda che sono 5 i fattori determinanti per la buona riuscita di una missione:
1) Gli Obiettivi della missione
2) Gli Scopi scientifici
3) La Disponibilità della necessaria tecnologia
4) I Limiti di spesa
5) La Finestra di Lancio
Aggiunge che in ogni caso perchè possa riuscire una accurata esplorazione del pianeta Marte, occorre anche una adeguata rete di satelliti per telecomunicazioni attorno al pianeta rosso. Mentre (il 3 Dicembre 1999) il Software di bordo spegneva anzitempo i propulsori della Polar Lander, causandone lo schianto contro il suolo marziano, nell'isola di Devon, situata nell'Artico Canadese, veniva realizzata la prima Base marziana sperimentale. Il sito si colloca vicino al cratere meteoritico di Houghton, proprio per rendere il paesaggio il più possibile simile a quello del nostro lontano "gemello". Il progetto, finanziato dalla Mars Society e da alcuni grossi gruppi industriali, ha uno scopo ben preciso: sperimentare le varie tecnologie di ricerca che saranno usate sul Pianeta Rosso.
Nel 1969, durante l'ascesa, Apollo 12 fu colpito da un fulmine senza conseguenze; nel 1987 per lo stesso motivo un Atlas Centaur fu colpito e venne distrutto. La logica conseguenza fu sviluppare una serie di raccomandazioni da seguire durante i lanci per prevenire tali incidenti. Ci si è così accorti che nel 90% dei casi si poteva procedere al lancio senza correre comunque dei rischi: alla luce dei nuovi dati disponibili basati sulla riflettività radar, i criteri di sicurezza sono stati rivisti, senza tuttavia dimenticare che il volo del razzo in atmosfera, in presenza di cariche elettriche, scatena il fulmine in quanto sia il vettore che i suoi gas di scarico agiscono da conduttori.
E' assai probabile che in autunno, nell'ambito della manifestazione VARESE Corsi, riprenda, a Varese ma a cura del GAT, il noto appuntamento con il Corso di Astronautica, che tanto successo ebbe in passato.


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