GAT - Gruppo Astronomico Tradatese
Allegato alla Lettera N°88
ASTRONAUTICA NEWS
A cura di Piermario Ardizio


Dallo scorso 23 marzo i nostri cieli hanno una "stella" in meno: non vedremo più quel punto di luce che, al crepuscolo, attraversava il cielo da orizzonte a orizzonte fino a scomparire rituffandosi nel cono d'ombra terrestre. Infatti la Stazione Spaziale Orbitante MIR, con uno spettacolare gioco di luci e bang supersonici, si è disintegrata sopra l'oceano Pacifico, in seguito ad un perfetto rientro controllato. L'operazione che ha condotto la vecchia e gloriosa MIR a suicidarsi sopra il Sud Pacifico è stata definita esemplare: per due volte i motori del Progress (appositamente attraccato alla Mir per guidarla nella sua ultima corsa) si sono accesi per rallentarne la velocità, poi l'accensione finale (poco dopo le 6 di mattina) che ha costretto la MIR a tuffarsi nell'atmosfera terrestre. Alcuni piloti in volo così descrivevano la scena:-".... i frammenti erano molto alti e luminosi, viaggiavano molto veloci lasciandosi alle spalle una lunga scia di fumo, che rimaneva persistente in atmosfera per parecchi minuti." L'area d'impatto era centrata sulle coordinate: 44°S,150°W, anche se i resti della MIR sono in realtà caduti circa 1500Km più a Nord-Ovest. In ogni caso nella vasta area prescelta ci si aspettava la ricaduta di circa 1500 frammenti del peso di circa 20Kg: si spera che il mare, prima o poi, ne porti qualche frammento a riva. Le 143 t della Stazione Orbitante sono state quasi interamente consumate dagli oltre 3000°C sviluppati dall'attrito con l'atmosfera; tuttavia i frammenti residui, a cuasa della loro alta velocità (tra i 180 e i 270 m/sec) avrebbero potuto trapassare un blocco di cemento armato della spessore di quasi 2m. Il significato della parola MIR può essere sia "pace" che "mondo": possiamo dire oggi che le ha onorate entrambe, in quanto dei 104 astronauti che sono stati a bordo 62 non erano sovietici (7 erano americani, anche se altri 38 astronauti americani hanno visitato la MIR durante gli attracchi degli Shuttle). A bordo della MIR sono stati condotti oltre 23.000 esperimenti che hanno spaziato in tutti i campi dello scibile umano, con particolare riguardo alla medicina e al comportamento del corpo umano nello spazio. Durante la sua vita la stazione orbitante operativa ha percorso nello spazio 86.331 orbite attorno alla Terra, vale a dire 3 volte la distanza che ci separa da Saturno. Negli ultimi anni dava segni di stanchezza (e di vecchiaia), tuttavia era ancora in grado di lavorare per qualche anno, sicuramente fino a quando la nuova Stazione Spaziale Internazionale (ISS) fosse diventata operativa a tutti gli effetti. In effetti l'impressione che a silurare la MIR sia stata la volontà politica e non la necessità tecnico-scientifica è piuttosto forte, soprattutto dopo aver letto certi commenti da parte occidentale, che vedevano nella MIR un simbolo della vecchia URSS. La perdita della MIR sembra essere un colpo di coda di una guerra fredda che fatica a morire e si insinua ancora oggi sotto le bandiere della attuale cooperazione. Erano tante le possibilità che poteva ancora offrire una stazione orbitante come la MIR: aprire le porte a pionieri che avrebbero potuto sperimentare realmente la fattibilità di assemblare e lanciare satelliti dall'orbita terrestre, automatizzarla per scopi di ricerca nella spazio (dallo studio dell'ambiente circumterrestre alla produzione di materiali per l'industria). Forse, però anche solo il recupero di alcuni suoi moduli avrebbe potuto testimoniare alle generazioni future l'impegno dell'uomo verso la conquista dell'ultima frontiera. Ufficialmente la MIR è stata sacrificata per la mancanza di fondi: peccato che i soldi per la guerra in Cecenia o per lo scudo spaziale non mancano (la storia si ripete, pazienza)!!! Ormai la MIR è un ricordo. La rivedo più brillante di Venere attraversare il cielo di San Francisco (aveva attaccato lo Shuttle che avevamo visto partire qualche giorno prima dalla Florida durante la spedizione negli USA del GAT): era il mio primo avvistamento, guidato dai giornali locali. Altre volte a dato spettacolo anche se non veniva annunciata: a Besozzo (VA) durante un suo passaggio inseguita a breve distanza dallo Shuttle, l'insolita danza celeste interrompeva una partita del campionato di bocce lasciando i presenti a testa in su, ad interrogarsi su cosa potevano essere quelle strane luci che solcavano il cielo. Certo le emozioni più belle ci vengono raccontate dagli astronauti.

Curiosamente i ricordi più intensi si riconducono ai momenti più difficili, quando agli astronauti è capitato di trovarsi soli su una nave alla deriva in balia del cosmo, in silenzio e al buio; questi momenti sono diventati piuttosto frequenti a bordo della MIR in seguito alle avarie ai computer o alle carenze del sistema di potenza che forniva l'energia elettrica. Per gli astronauti è stata una palestra insostituibile su come vivere e sopravvivere nello spazio, per noi comuni mortali è stata una finestra sul cosmo per le sue spettacolari immagini.

Passiamo adesso ad una intervista con D. Goldin (59),da 9 anni alla guida della NASA, che è stato l'architetto della controversa filosofia: Faster, Cheaper and Better, che ha trasformato la NASA da un'agenzia che lanciava due sonde all'anno ad una che ne lancia molte di più a parità di tempo (purtroppo con alterne fortune). Durante il suo mandato ha visto il trionfo della Mars Pathfinder e il fallimento delle sonde marziane del 1999, il successo delle missioni di service per l'Hubble Space Telescope (HST) e gli spaventosi aumenti nei costi della ISS (International Space Station). Egli ha lavorato sotto 3 diversi presidenti. In una sua dichiarazione si può leggere:-" Vengo da una cultura industriale secondo cui se lavori sulla sicurezza e la qualità, i tempi ed i costi diventano delle variabili dipendenti tendenti a migliorarsi." Ecco una serie di domande e risposte.:

D: Cosa dovrebbe fare la NASA per contenere i costi della ISS, risponde:

R:" Si può lavorare su vari aspetti, per esempio non far presenziare la sala di controllo di Houston 24 ore su 24. Riguardo agli apparati in costruzione: MODULO DI PROPULSIONE, MODULO ABITATIVO, CRV (Crew Return Vehicle), si potrebbe posticiparne la realizzazione, limitandosi inizialmente alle cose essenziali. "

D: Cosa è stato sottostimato?

R: "L'apparato logistico, l'integrazione tra i vari sistemi e la manutenzione software, sono stati pesantemente sottostimati."

D: Limiterete gli investimenti?

R: " Investiremo tutto il necessario per garantire la sicurezza. Lo spazio non sarà accessibile a chi intenda farne un Luna Park; noi lavoriamo per aumentare la conoscenza. Il mio personale senso di responsabilità mi impone di non mettere a repentaglio la sicurezza di uomini e mezzi posti lassù con tanta fatica."

D: Guardando indietro in questi 9 anni qual'è la cosa di cui è fiero e quella per cui è più dispiaciuto?

R: " La riparazione dell'HST, e l'aver mancato Marte.

La National Imagery and Mapping Agency (NIMA) un'agenzia di spionaggio segreta che normalmente supporta le attività di combattimento, potrebbe aver localizzato sulla superficie marziana, la Mars Polar Lander intatta. La MPL si è tuffata nell'atmosfera marziana il 3/12/99 per tentare un atterraggio morbido: da allora nessun segnale ha mai più raggiunto la Terra così che il 17/1/2000 la sonda veniva dichiarata persa. Dopo qualche settimana la NIMA contattava NASA mettendo a disposizione i suoi specialisti in immagini per trovare eventuali tracce sulle foto scattate alla sonda dispersa dalla Mars Global Surveyor (missione appena prolungata di un anno). Pare che sia stato trovato qualcosa.....

Dallo scorso 7 aprile la Mars Odissey è felicemente in viaggio verso il pianeta rosso che raggiungerà tra 6 mesi: dopo un periodo di aereofrenatura inizierà a cercare tracce di acqua e a mappare i depositi di minerali sulla superficie; cercherà anche tracce residue di attività vulcanica. La missione, costata 165milioni di $, vede ancora il JPL lavorare con le unità del sistema metrico decimale e la Lockheed Martin con il sistema di misura inglese: non ci resta che sperare che questa volta abbiano imparato le equivalenze. Buona fortuna Odissey.

La Galileo lanciata dallo Shuttle nell'ottobre 1989 è in orbita attorno a Giove da 5 anni. Come premio per aver sopportato una dose di radiazione tripla rispetto al valore di progetto, potrà continuare ad operare fino all'agosto 2003 visitando altre tre volte Io, una Callisto e una Amalthea, in una terza estensione della missione per la quale sono stanziati 9 milioni di $. Tempo di anniversari.... Il 12 Aprile 1961 Y.Gagarin diventò il primo uomo nello spazio; Il 12 Aprile 1981 volò il primo Shuttle. Nessuno però ha ricordato che 75 anni fa il 26 marzo 1926, grazie a R. Goddard prendeva il volo il primo razzo a combustibile liquido pesante solo 4,5Kg (combustibile compreso) che raggiungeva solo 12 m di altezza, ma gettava le basi tecnologiche per i razzi del futuro.


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