Nel gennaio di trent'anni fa la Rai manda in un onda uno sceneggiato
televisivo di cinque puntate, in bianco e nero, intitolato "A come Andromeda".
Tra i titoli di apertura si legge: "Questa storia si svolge in Inghilterra
l'anno prossimo". Uno sceneggiato televisivo fantascientifico in prima
serata è una grossa novità per l'epoca e riscuote un enorme
successo anche perché affronta tematiche nuove, quali la vita e
l'intelligenza extraterrestre.
Lo sceneggiato è tratto dal romanzo omonimo scritto
dall'astronomo inglese Fred Hoyle e dallo scrittore-sceneggiatore della
BBC John Elliot.
La regia è di Vittorio Cottafavi e gli attori protagonisti
sono uno strepitoso Luigi Vannucchi che interpreta lo scienziato John Fleming,
un ricercatore puro, preparato, istintivo, testardo, ribelle, indipendente,
trasandato, ingenuo, ma leale, schietto, sincero e geniale, ed una splendida
Paola Pitagora che interpreta l'addetto stampa Judy Adamson (oggi i telespettatori
ben conoscono Paola Pitagora soprattutto per la fiction "Incantesimo");
bravissima risulta anche Nicoletta Rizzi che interpreta "Andromeda"; altri
attori degni di nota sono Tino Carraro, Giampiero Albertini, Enzo Tarascio.
La recitazione è quasi teatrale, quindi molto profonda ed incisiva.
La produzione è italiana anche se la storia è ambientata
in Inghilterra.
La scenografia, gli ambienti e i costumi sono di una semplicità
- oserei dire di una povertà - estrema: anche in questo caso sembra
di essere a teatro. Due anni fa abbiamo visto insieme il film "2001: Odissea
nello spazio": sicuramente ricorderete i colori e gli spettacolari effetti
speciali del film; un confronto tra il computer "HAL 9000" di "Odissea"
è quello del supercomputer dello sceneggiato è impietoso
e se ricordiamo che il film rispetto allo sceneggiato è stato realizzato
quattro anni prima - nel 1968 - allora sì che ci rendiamo conto
di quale capolavoro sia stato il film di Kubrick.
Lo sceneggiato televisivo "A come Andromeda" è tuttavia
apprezzabile perchè si respira quella sana e piacevole aria di teatro
e allora i poveri mezzi utilizzati vengono ampiamente compensati dalla
bravura degli attori.
La storia, abbiamo detto, si svolge in Inghilterra dove sta per
essere inaugurato il più potente radiotelescopio del mondo presso
il centro di ricerche radioastronomiche di Bouldershaw Fell. Il giorno
precedente l'inaugurazione il radiotelescopio capta un misterioso
ed enigmatico segnale che si distingue dal rumore stellare e che proviene
dalla galassia di Andromeda distante da noi circa due milioni di anni luce
(nello sceneggiato sentiremo spesso dire: "dalla nebulosa di Andromeda"
o "dalla costellazione di Andromeda"). Lo scienziato John Fleming intuisce
che il segnale può essere un messaggio e si accanisce nella sua
decifrazione mentre l'inaugurazione del radiotelescopio è rinviata.
Fleming perviene alla conclusione che il segnale proveniente da Andromeda
è un messaggio traducibile in linguaggio aritmetico e precisamente
in forma di aritmetica binaria, cioè espressa solo dalle cifre 0
e 1. Successivamente lo scienziato completa il lavoro di decifrazione e
scopre che il messaggio sembra dettare le indicazioni per la realizzazione
di un supercalcolatore. Sebbene non si comprenda lo scopo del messaggio
da parte di una intelligenza extraterrestre si decide comunque di realizzare
il potente calcolatore. Il messaggio si compone di due parti; la
prima è un'impostazione matematica che può essere interpretata
come la progettazione del supercalcolatore; la seconda è il
programma da immettere nel supercalcolatore. Quest'ultimo viene costruito
presso i laboratori di una base missilistica in Scozia, ma il suo funzionamento
lascia perplessi. La macchina, infatti, invece di dare risposte pone domande.
Fleming a questo punto inizia a nutrire dei dubbi sui fini del segnale:
il messaggio non è sicuramente stato inviato per divertimento o
al fine di regalare ad altri uno strumento più evoluto! I dubbi
di Fleming aumentano quando si rende conto che la macchina chiede informazioni
sugli elementi chimici del nostro mondo; inoltre, una volta ricevuti i
dati, la macchina inizia a fornire una serie di formule di chimica organica,
per cui si rende necessaria la presenza di biologi. Ulteriori dati
forniti dal supercalcolatore portano alla formula della struttura cromosomica
della cellula e quindi a sintetizzare cellule viventi che si riproducono:
in altre parole alla creazione della vita in laboratorio! A questo punto
Fleming, inorridito, è sempre più convinto che il potente
calcolatore non sia altro che un'appendice di un'intelligenza superiore,
animata da propositi di distruzione e di dominio, per cui tenta disperatamente,
senza riuscirci, di fermare gli esperimenti e di distruggere l'essere che
sta per nascere. Fleming è anche incuriosito da due piastre, due
terminali del calcolatore, che risultano, poi, essere uno strumento di
comunicazione tra la macchina ed il cervello umano. Christine, un'assistente
del gruppo dei biologi, è sensibile alle due piastre e dopo essere
stata attratta - come per ipnosi - dalle stesse le tocca e muore fulminata.
Il potente calcolatore uccidendo Christine raccoglie in brevissimo tempo
le informazioni sulla struttura del corpo umano e nel sintetizzatore nasce
un corpo di un essere umano identico a Christine: questa creatura dalle
sembianze umane viene chiamata "Andromeda". La creatura "Andromeda"
rivela un alto grado di intelligenza ed apprende ad una velocità
prodigiosa; proprio per questo motivo Fleming è sempre più
convinto che la creatura e il supercalcolatore sono strumenti dell'intelligenza
extraterrestre che ha uno scopo distruttivo verso l'umanità, poichè
dove c'è intelligenza c'è volontà e dove c'è
volontà c'è ambizione! I politici, i militari ed altri scienziati
invece sono entusiasti delle capacità di "Andromeda". La creatura
"Andromeda" mostra, però, in alcune circostanze alcuni atteggiamenti
ed aspetti umani: avverte il dolore, prova piacere, piange. Il supercalcolatore
si rende conto di ciò e tenta di eliminare la stessa creatura, poiché
la considera imperfetta, senza riuscire nell'intento. Fleming, che
nel frattempo non considera più "Andromeda" solo una macchina, ma
un essere umano, credendola morta distrugge il supercalcolatore. "Andromeda"
però non è morta. Non vado oltre per evitare di raccontare
come si conclude lo sceneggiato.
Tutta la vicenda si svolge tra intrighi di spionaggio e controspionaggio,
tra politici, militari, scienziati, servizi segreti, attentati, rapimenti,
omicidi, ed una grossa organizzazione spionistica internazionale la INTEL
(che ovviamente non ha nulla da spartire con l'attuale INTEL del settore
informatico); nello sceneggiato grande rilevanza hanno la Scienza,
l'Etica, la Morale, ma soprattutto la Paura e il Dubbio.
Non potevano ovviamente vedere in una serata le cinque puntate:
pertanto vedremo il riassunto della prima e seconda puntata; poi vedremo
la terza puntata; faremo un breve intervallo per poi vedere il riassunto
delle prime quattro puntate e l'intera ultima puntata dello sceneggiato.
CONCLUSIONE
Abbiamo visto che "Andromeda" si suicida andando
a morire lontano da tutti. Lo sceneggiato si è concluso con la malinconica
constatazione - da parte di John Fleming - che la povera "Andromeda" si
è uccisa perché "non era di questa Terra". E' invece da evidenziare
come nonostante "Andromeda" non fosse di "questa Terra" il suo ultimo gesto,
il suicidio, è stato un atto prettamente umano!
Tra lo sceneggiato televisivo "A come Andromeda" e il film "Contact"
(Contact, U.S.A., 1997) di Robert Zemeckis, con Jodie Foster, Matthew McConaughey,
Tom Skerrit, James Woods, tratto dall'omonimo romanzo di Carl Sagan, astronomo
americano di fama internazionale, scomparso nel 1996, è possibile
rilevare delle analogie: per esempio entrambe le opere sono state scritte
da astronomi; in entrambi i casi ciò che giunge a sconvolgere il
mondo scientifico è un messaggio extraterrestre; sia nello sceneggiato
televisivo che nel film lo strumento che intercetta il messaggio extraterrestre
è un radiotelescopio; il messaggio in tutti e due i casi è
un messaggio matematico che viene decifrato; entrambi i messaggi
portano alla costruzione di una macchina.
La scienza ufficiale rappresentata da Fred Hoyle e da Carl Sagan
ammette in modo chiaro e semplice l'esistenza di vita intelligente extraterrestre!
La differenza principale sta nel fatto che mentre lo scienziato John Fleming
dopo il momento dell'entusiasmo teme il contatto con l'intelligenza extraterrestre,
considerandola nemica, in "Contact", il contatto con l'intelligenza aliena,
considerata amica, è così dolce e naturale da realizzare
anche un contatto tra religione e scienza, tra fede e ragione. E' ovviamente
una questione di punti di vista e di fiducia sull'Intelligenza.
"A come Andromeda" ha comunque lasciato il segno nella storia
televisiva italiana riuscendo a provocare emozioni e ad avvicinare ed appassionare
il pubblico all'Astronomia, alla Biologia, all'Universo, all'Informatica,
nonostante quella fosse l'epoca dei primi calcolatori, delle telescriventi,
delle stampanti collegate a perforatrici, dei registratori magnetici e
non l'epoca dei telefoni cellulari, delle e-mail, dei DVD e dei masterizzatori.
Sono trascorsi trent'anni
dallo sceneggiato televisivo "A come Andromeda": eppure la storia di John
Fleming, della creatura e del supercalcolatore è più che
mai attuale. Non deve sorprendere, visto che la storia narrata è
una storia dell'anno prossimo!