Davvero affascinante sia dal punto di vista scientifico che storico
la serata pubblica organizzata dal GAT, Gruppo Astronomico Tradatese per
Lunedì 24 novembre, h21 al CineTeatro P.GRASSI di Tradate. Il dott.
Cesare Guaita, Presidente del GAT, terrà infatti una conferenza
sul tema: IL MITO DI HUBBLE, A 50 ANNI DALLA MORTE, dedicata alla leggendarie
scoperte di Edwin Hubble, il più grande astronomo del XX secolo
e, forse, di sempre. Nato nel Novembre 1889 a Marsfield, una cittadina
americana del Missouri, non amò mai gli studi di giurisprudenza
cui l'aveva costretto il padre. Così, rimasto orfano, abbandonò
immediatamente leggi e tribunali e si iscrisse nel 1915 alla specializzazione
in Matematica e Astronomia presso l'Università di Chicago. Avendo
mostrato doti non comuni durante il suo lavoro di tesi, condotto presso
il grande telescopio dell'Osservatorio Yerkes, ebbe la grande fortuna di
essere chiamato nel 1919 a lavorare a Monte Wilson, dove da poco era stato
completato il riflettore Hookes da 2,5 metri, il più grande mai
costruito al mondo. Fu l'utilizzo di questo strumento a permettergli scoperte
epocali, che cambiarono il volto della scienza astronomica. Spiega il dott.
Guaita:" A 50 dalla morte ci è sembrato giusto ricordare il lavoro
di questo scienziato americano che, in pochi anni, ha fatto scoperte semplicemente
sconvolgenti per la mentalità e le conoscenze del tempo. Nel 1924
riuscì a scoprire che l'Universo è costituito da una miriade
di isole nello spazio fatte di stelle (le galassie): una scoperta inverosimile
se si pensa che, allora, tutti pensavano che l' Universo coincidesse con
la nostra Galassia, la Via Lattea. Poi, nel 1929, una scoperta ancora più
sconvolgente: quella secondo cui tutte le galassie si stanno allontanando
reciprocamente sotto la spinta di un'immane esplosione primordiale (il
Big Bang)". Sull'onda di questa scoperta, Hubble acquisì immensa
fama a livello mondiale e fu uno dei maggiori fautori della costruzione
del telescopio di Monte Palomar, grande il doppio di quello di Monte Wilson,
e molto più perfezionato dal punto di vista tecnico. Hubble fu anche
il primo ad utilizzare il mitico specchio da 5 metri della montagna californiana
ma, purtroppo, il destino gli concesse solo altri 4 anni di lavoro: il
28 Settembre 1953 una trobosi cerebrale lo stronco a soli 64 anni (quindi
ancora nel pieno della sua produttività scientifica) mentre si preparava
ad un'ennesima notte osservativa nella specola del Palomar. Pochi sanno,
comunque, che nessuno potrà mai visitare la tomba del grande astronomo.
Spiega infatti il dott. Guaita: "Per sua volontà. Hubble venne cremato
e le sue ceneri, racchiuse in un' urna, vennero consegnate all'amatissima
moglie Grace, che provvide a nasconderle in un luogo segretissimo. Quando
Grace morì a 92 anni, vollea sua volta essere cremata, in modo che
le sue ceneri si aggiungessero a quelle dell'urna del marito in un luogo
che rimarrà per sempre segreto. Se però Hubble ha voluto
nascondere per sempre le sue spoglie mortali, incancellabili rimarranno
le sue scoperte: inevitabile che prioprio a questa mitica figura di uomo
e di scienziato sia stato dedicato lo Space Telescope, lo strumento che,
a partire dalla metà degli anni 90, ha nuovamente sconvolto la moderna
ricerca astronomica. Anche di questo si parlerà diffusamente nella
ghiottissima serata di lunedì 24 Novembre al GRASSI.