Nuovo allettante appuntamento con lo spazio cosmico quello programmato
dal GAT, Gruppo Astronomico Tradatese per Lunedì 19 Aprile h21 al
CineTeatro P.GRASSI di Tradate. Il dott. C.Guaita, Presidente del GAT,
terrà infatti una conferenza su tema: ACQUA IN TUTTO IL COSMO, incentrata
sui risultati di alcune recenti ricerche infrarosse secondo cui l' acqua,
sostanza fondamentale per la vita, è una delle molecole più
abbondanti del Cosmo. Prodotta con sorprendente grande efficienza durante
i processi di formazione stellare, si ritrova inglobata in grande quantità
in tutti i dischi di materiale protoplanetario. "Gli ingredienti necessari
per la formazione dell'acqua - ricorda il dott. Guaita- sono ampiamente
disponibili ovunque. Uno, naturalmente, è l'idrogeno, l'elemento
più abbondante del Cosmo e l'altro è l' Ossigeno, rilasciato
nello spazio attraverso venti stellari o esplosioni di supernovae. Secondo
i calcoli effettuati già nel 1996 da M.Kaufman (Ames Research Center)
quando la temperatura supera i 20°C l'ossigeno comincia a reagire con
l' Idrogeno trasformandosi rapidamente in acqua: una possibilità,
questa, tutt'altro che rara nel Cosmo, se si pensa alle regioni dove si
stanno formando nuove stelle". Se poi l'ambiente è molto ricco di
polvere, attorno ad una nuova stella si formeranno pianeti che inevitabilmente
assorbiranno gran parte dell'acqua 'protostellare', predisponendo l'ambiente
per la formazione di eventuali forme di vita.
Tanto per dare l'idea - continua il dott. Guaita- nella regione centrale
della Nebulosa di Orione, la più grande del cielo boreale, si forma
ogni giorno una quantità di acqua equivalente a 100 volte tutta
quella esistente sulla Terra!" A differenza di quanto si pensava fino a
pochi anni fa, l'acqua, è dunque una delle molecole più abbondanti
del Cosmo (superata solo da idrogeno, elio ed ossido di carbonio): inevitabile
pensare che anche la vita, indissolubilmente legata all'acqua, debba essere
qualcosa di NORMALE nell' Universo, forse diffusa in maniera estesa e generalizzata.
All'interno di un sistema planetario (se ne conoscono ormai oltre un centinaio)
una parte dell'acqua cosmica finisce per rimanere inglobata negli oggetti
più antichi e meno modificati: il recente ritrovamento di cristalli
di Cloruro di Sodio con inclusioni di acqua, all'interno delle meteoriti
di Monahans e Zag, ne è una chiara dimostrazione. La maggior parte
di quest' acqua deve comunque ritrovarsi come ghiaccio nelle parti più
esterne e più fredde dei dischi protoplanetari, diciamo a partire
da 30-40 volte la distanza Terra-Sole. Questa riserva di ghiaccio (o, se
vogliamo, di comete) non può, però, conservarsi intatta per
più di una decina di miliardi di anni: a distruggerla sarà
infatti la vampata di calore conseguente all'espandersi come gigante rossa
della stella centrale. Un fenomeno ancora lontano nel caso del nostro Sole,
ma certamente non rarissimo in un Cosmo dove esistono stelle in ogni possibile
stadio evolutivo. Lo dimostrano alcune clamorose osservazioni effettuate
un anno fa dal satellite SWAS che ha individuato una immensa nuvola di
vapor d'acqua attorno alla stella CW Leonis, una gigante rossa in fase
di dilatazione situata a 500 anni luce di distanza nella costellazione
del Leone. Inutile dire che il tutto si spiegherebbe alla perfezione postulando
attorno a CW Leonis un sistema planetario simile a quello solare nel quale
l'espansione della stella centrale stia mandando in fase vapore la regione
esterna ricca di ghiacci cometari.