La manifestazione, unica nel suo
genere in Italia, è nata all’inizio degli anni 80 da un’idea
originale del GAT di Tradate: quella di raggruppare, in una
rassegna fotografica, tutte le
principali conoscenze acquisite sui corpi grandi e piccoli del Sistema
Solare, aggiornando mediamente ogni tre anni queste conoscenze con una
nuova edizione. Così, dopo 25 anni, la mostra ha assunto una
dimensione davvero imponente (vedi altre informazioni nelle
pagine dalla mostra). Dopo la 7°
edizione del 2000 che si tenne per ragioni di spazio in una scuola di
Saronno, abbiamo voluto aspettare le ultime scoperte della sonda
Cassini e i risultati delle ultime missioni cometarie (Deep Impact,
Stardust) per allestire questa 8° edizione che, sarà, come
ovvio, la più importante in assoluto. Come sempre la mostra
conserverà la sua suddivisione tradizionale (e didatticamente
vincente!) in
sezioni, una per
ogni pianeta o notevole classe di oggetti del sistema solare. In totale
ai corpi planetari vengono dedicate 11 sezioni, una sezione è
dedicata al Sole (in particolare 8 eclissi totali seguite dal GAT a
partire dal 1991) mentre altre 2 sezioni sono dedicate alle ‘macchine’
che hanno esplorato i pianeti e all’ Universo visto dallo Space
Telescope. Alle
migliaia di immagini
delle scorse edizioni (ciascuna dotata di diciture esaurienti e
fortemente interattive) si aggiungeranno, nella 8° edizione, tutte
le grosse novità degli ultimissimi anni. Eccone qualche cenno.
Nella sezione Terra viene documentato l’aumento smisurato del buco
dell’ ozono primaverile sull’Antartide e gli sbilanciamenti climatici
legati alla corrente pacifica del Nino. Il problema dell’effetto serra
trova un collegamento diretto con la meteorologia di Venere e con i
primi dati della sonda Venus Express. La sezione Marte è stata
quasi triplicata grazie alle immagini al suolo dei rover Spirit ed
Opportunity e di varie sonde orbitali (tra cui Mars Express e la
recentissima Reconnassaince). Novità anche nella sezione
asteroidi, con le memorabili immagini di Eros raccolte dalla sonda NEAR
nel 2001 e le enigmatiche riprese di Itokawa (piccolo mucchio di sassi
senza crateri) ottenute dalla sonda giapponese Hayabusa alla fine del
2005. Non meno allettanti le recenti esplorazioni cometarie
ravvicinate: dalla superficie increspata della cometa Borrelly
(Settembre 2001, sonda Deep Space 1), alle enigmatiche concavità
che avvolgono tutto il nucleo della Wild-2 (Gennaio 2004, sonda
Stardust), alla crosta in parte craterizzata, in parte rimodellata
della Tempel-1 (contro cui la sonda Deep Impact ha sparato un missile
di 400 kg il 4 luglio 2005). Mentre la sezione Giove (con i satelliti
Io ed Europa in grande evidenza) conserva quasi intatta l’impostazione
dell’edizione precedente (legata alle immagini della missione Galileo),
completamente rinnovata è la sezione Saturno, grazie al successo
sempre crescente della missione CASSINI. Una buona metà della
sezione Saturno sarà dedicata alle immagini della meteorologia
del pianeta ed alle novità sulla struttura degli anelli (onde di
densità, onde di bending, satelliti interni agli anelli, anello
F). Grande rilievo sarà poi dato ai principali tra i 56
satelliti finora noti, in particolare quelli con evidente
attività geologica ancora in atto, come Encelado (geyser di
vapor d’acqua sul polo sud) e soprattutto Titano, una delle ‘stelle’
principali dell’ 8° edizione della mostra. Di Titano verranno
naturalmente presentate (nelle ultime elaborazioni) le immagini
ottenute dalla sonda Huygens che vi si è posata il 15 gennaio
2005 (possibili laghi di idrocarburi, intreccio di fiumi di metano
liquido su continenti di ghiaccio). Ma grande attenzione sarà
pure riservata alle bellissime immagini radar della superficie,
raccolte dalla CASSINI perforandone l’impenetrabile cappa atmosferica,
dominata da uno smog organico non dissimile da quello che dovette
avvolgere la Terra primordiale. Le immagini radar di Titano sono
fantastiche e rivelatrici, come lo furono quelle della superficie di
Venere raccolte nella prima metà degli anni 90 dalla sonda
Magellano: da qui un nesso interattivo immediato per una loro seppur
preliminare comprensione. Non mancheranno infine le ultime scoperte
sugli oggetti della fascia di Kuiper a partire da Plutone (con le sue
tre lune) per arrivare a Xena (primo transnettuniano con diametro
superiore a quello di Plutone). Chiaro che gestire una così
imponente quantità di materiale (le immagini sono a migliaia)
non è facile: per questo, già dalla scorsa edizione,
è stato preparato un
CD-ROM
con tutte le immagini della mostra + relative diciture. Per l’8°
edizione il CD-ROM, verrà ovviamente aggiornato, diventando uno
strumento di consultazione e di didattica veramente formidabile.