Lunedì 16 Aprile
a Tradate
Roberto Vittori è nato a Viterbo nel 1964 ed
è sposato con tre bambini. Si laurea all’Accademia
dell’Aereonautica Militare nel 1989 e nei 10 anni successivi consegue
una serie di importanti corsi di specializzazione che gli portano molti
riconoscimenti personali soprattutto all’estero. Col tempo diventa
insegnante di aereodinamica nei corsi dell’Aereonautica militare ed ha
all’attivo oltre 2000 ore di volo trascorse su ben 40 differenti tipi
di velivoli. Nel luglio 1998 viene selezionato come astronauta dall’ASI
(Agenzia Spaziale Italiana) e distaccato in Germania insieme agli altri
astronauti europei, ma vi resta poco, perchè presto
inizierà la preparazione per la sua prima missione alla ISS
nell’aprile 2002 (‘Marco Polo’), a cui seguirà una seconda
missione nell’aprile 2005 (‘Eneide’), entrambe con partenza dal
cosmodromo russo di Baikonur..
MISSIONE MARCO POLO (Aprile 2002).
E’ stata la terza missione russa che ha visitato la
Stazione Spaziale Internazionale (ISS) ed aveva a bordo un equipaggio
decisamente internazionale: c’era infatti un cittadino russo (Yuri
Gidzenko), uno italiano (Roberto Vittori) e un sudafricano (Mark
Shuttleworth). La Soyuz TM-34 lasciava la rampa il 25/04/2002 alle
16:26 UTC, ed il primo obiettivo della missione era quello di
rimpiazzare la Soyuz TM-33 ormai attraccata alla ISS dal 23 Ottobre
2001 come veicolo di salvataggio. Il programma della missione
contemplava poi una serie di esperimenti basati sia sul programma del
Sud Africa che sul progetto Marco Polo italiano: un nuovo importante
passo nella cooperazione italo-russa per la ricerca spaziale. L’orbita
iniziale della Soyuz era di 193x247[Km], era inclinata di 52° e
veniva percorsa in 89 minuti. Alle 7:56 UTC del 27/04/2002, la
navicella attraccava alla ISS proprio mentre veniva sorvolata la
Russia. Dopo il completamento di questa delicata fase ed i necessari
controlli dell’effettivo aggancio (alle 9:24 UTC), si aprivano i
portelli di trasferimento dei tre nuovi cosmonauti nella ISS, per un
periodo di 8 giorni di intenso lavoro a bordo. La Stazione Spaziale
Internazionale in quel periodo si trovava su un’orbita di 411x388[Km]
percorsa in 92 minuti. La missione terminava poco dopo la
mezzanotte del 05/05/2002, quando iniziava la manovra di discesa
che avrebbe portato Vittori ed i suoi due compagni ad atterrare
26 [Km] a sud-est di Arkalyk nella steppa del Kazakistan (3:52
UTC). Si è trattato di una grande missione estremamente proficua
sotto ogni aspetto. Gli esperimenti spaziavano dalla medicina alla
biologia, dalle sperimentazioni di tecnologie più avanzate fino
al tele-rilevamento (della superficie terrestre dall’ orbita). I
più importanti esperimenti effettuati a bordo
comprendevano la produzione di cristalli e di miscele in regime di
microgravità, lo studio del metabolismo del corpo umano nella
fase di adattamento all’ambiente spaziale, gli effetti dell’assenza di
gravità sul sistema cardiovascolare e sulla loro capacità
di lavorare. Si è anche cercato di ottenere proteine solubili
sottoforma di monocristalli con elevata qualità, allo scopo di
creare una nuova generazione di farmaci e naturalmente ... molto altro.
Non meno importante una parte dedicata e finalizzata ad avvicinare la
scienza agli studenti (dai più piccini ai più grandi):
tanto è vero che è stato dedicato del tempo
per spiegare alle scolaresche come si vive e si lavora sulla ISS.
MISSIONE ENEIDE (Aprile 2005).
Anche questa missione prevedeva un intenso programma di
esperimenti scientifici, dimostrazioni tecnologiche ed attività
educative. Ecco come Vittori ricorda il giorno della partenza:
“Nel deserto del Kazakistan il 14/04/2005 alle 19:30 UTC era una notte
molto buia… Si lasciava l’albergo dei cosmonauti tra i saluti di amici
e parenti venuti per assistere al lancio, quindi si saliva
rapidamente sull’autobus che ci portava all’edificio dove aveva luogo
la preparazione finale al lancio ... si indossavano le SOKOL
SUIT, gli scafandri che ci avrebbero protetto durante il lancio ed il
rientro, in caso di una perdita di pressione nella navicella. Dopo un’
ultima conferenza stampa, ci dirigevamo verso la rampa;
appena fuori dalla vista della gente il bus si fermava per un rituale
ormai appartenente alla storia, in quanto iniziato proprio da Yuri
Gagarin appena prima del suo volo: la fermata per la toilet prima del
lancio. Finalmente ecco il razzo. Sii salivano 5 gradini fino
all’ascensore e prima di entrare si ringraziavano i presenti che
avevano contribuito alle operazioni di preparazione e assemblaggio. Si
entrava poi nell’ascensore che ci portava ad una quota di 55 [m]
dove ad attenderci vi erano alcuni ingegneri per aiutarci nella fase
finale. La Soyuz era completamente bui: entratovi accesi le luci
e mi adagiai nel sedile a sinistra, subito seguito dai miei due
compagni John e Sergei. Eravamo pronti, controllavamo i
sistemi e restavamo in attesa: per ora tutto era abbastanza simile a
quanto accadeva nel simulatore. Appena però il missile
iniziò a scaldare i suoi muscoli per prepararsi alla faticosa
salita verso il cielo, i suoni e le vibrazioni della capsula ci
ricordarono che non eravamo nel simulatore ma sul vero razzo:
alle 6:46 local, mentre rieccheggiava 3-2-1-pusk (l’equivalente russo
di start), all’interno del missile tutto iniziò a vibrare,
dapprima in modo appena percettibile, poi sempre più evidente
fino al punto da chiedersi se il sistema di fatto sarebbe rimasto
stabile. Il razzo aveva 3 stadi che operavano a diverse altezze
(l’intera corsa verso lo spazio richiedeva circa 9 minuti), attivandosi
e spegnendosi uno dopo l’altro. Solo dopo lo spegnimento del terzo
stadio ritornava la calma a bordo. A quel punto ci accorgemmo che
qualcosa di strano stava accadendo: tutti gli oggetti
galleggiavano!! Eravamo a zero G, ... finalmente in orbita”. La
missione ENEIDE è durata complessivamente 10 giorni, 8 dei quali
trascorsi a bordo della ISS per completare i 21 esperimenti previsti
dal programma: 5 di biologia, 4 sulla fisiologia umana, 9 dimostrazioni
tecnologiche e 3 educative. L’ equipaggio era composto da Roberto
Vittori, da Salizhan Sharipov e Leroy Chiao. Ecco una sintesi di alcuni
di questi esperimenti.
Il primo, denominato AES (acronimo di Agrospace Experiment Suite)
era anche l’unico che prevedeva sia un formato didattico che uno
scientifico. Il suo scopo era la germinazione di semi di fagioli
e di rucola per dimostrare la possibilità di coltivare ortaggi
nello spazio (cosa molto utile alle future missioni di lunga
durata); nel frattempo in alcune scuole romane veniva (con
entusiasmo) ripetuto lo stesso esperimento per fare un confronto con
quanto era accaduto nello spazio.
Sappiamo fin dall’inizio dell’era spaziale (quest’anno cade il 50°
anniversario del lancio dello Sputnik) che la permanenza dell’uomo
nello spazio per periodi prolungati ha varie conseguenze negative per
l’organismo umano, in particolare si nota una pericolosa
diminuzione di massa ossea di circa l’1% al mese. L’esperimento
denominato BOP aveva proprio lo scopo di studiare la
funzionalità degli osteoblasti, le cellule responsabili della
produzione della matrice ossea in condizioni di microgravità.
Curiosa anche la germinazione di un tralcio di vite nello spazio, poi
riportato a terra per confrontarlo con piante “sorelle”, nate
però sul nostro pianeta.
La missione è terminata alle 17:34 (CET) del 10° giorno di
volo, quando Vittori e i due compagni, con tutti gli
esperimenti, sono rientrati nella Soyuz TMA-5, chiudendo i boccaporti
su entrambi i lati del complesso spaziale. Il distacco della Soyuz
dalla ISS è finalmente avvenuto alle 20:44 (CET) del 24 Aprile
2005. A bordo ciascuno prendeva parte attiva nelle varie fasi del
volo di rientro, dalla discesa fino all’atterraggio. Tutte le fasi si
susseguivano come previsto, la Soyuz attivava i suoi motori alle 23:16
(CET) per 4 minuti, mentre stava sorvolando il sud Atlantico poco al
largo della costa Argentino-Brasiliana. Alle 23:44, al di sopra
della Turchia iniziava la fase di rientro atmosferico
aerodinamico controllato, dove la sopravvivenza dipendeva dalla tenuta
dello scudo termico. L’apertura dei paracadute (23:53 CET) segnava la
felice conclusione delle operazioni di rientro che si concludeva
felicemente alle 00:07 (CET) di lunedì 25 aprile nell’area
prevista, sita 90 Km a nord della città di Arkalyk nel
Kazakistan. Si concludeva per Roberto Vittori la seconda
più grande avventura di un essere umano, che gli avrebbe dato
imperitura gloria sia a livello nazionale sia a livello
internazionale.
Partenza missione Eneide
ISS Eneide
Vittori sulla ISS nel 2005
Vittori sulla ISS nel 2005
Dopo l'atterraggio della missione Eneide