SPEDIZIONE IN ABRUZZO Dall’infinitamente
grande all’infinitamente piccolo
9-10-11 NOVEMBRE 2007
cronaca di Giuseppe
Palumbo
Nella tarda
serata di venerdì 9 novembre 2007, inizia l’avventura del Gruppo Astronomico
Tradatese verso l’Abruzzo; gli obiettivi sono:
1) il laghetto all’interno di
quello che sembra essere un piccolo cratere formatosi sui Monti del Sirente e
che secondo alcuni studi si è prodotto a causa di un impatto meteorico circa
1600 anni fa;
2) lo storico osservatorio astronomico di Collurania-Teramo;
3) la
visita al sotterraneo Laboratorio Nazionale del Gran Sasso.
I punti raccolta
dei circa 30 passeggeri sono due: Varese e Tradate. Il Tour Operator a cui il
G.A.T. si è appoggiato è ancora una volta la “Personal Tour” di Varese. Laura è
l’accompagnatrice del gruppo e considerato che si viaggia di notte ci sono due
autisti, Davide e Graziano; il pulmann è confortevole. C’è chi chiacchiera un
po’ del più e del meno; c’è chi riposa; c’è chi è già emozionato perché è una
vita che sogna di visitare l’Osservatorio di Collurania-Teramo e di vedere lo
storico rifrattore. Percorriamo l’autostrada del Sole. A Modena, più o meno
alle ore 01.00, abbiamo un terzo punto di carico per altri due nostri
affezionati compagni di viaggio sempre presenti in occasione dei viaggi
scientifici. Si riparte e poco dopo la
comitiva effettua una sosta presso l’Autogrill Santerno lungo l’autostrada A14.
E’ l’occasione per un caffè. Dopo circa mezzorasi riprende il viaggio. Sul pulmann questa volta quasi tutti riposano,
tranne chi è emozionato perché è una vita che …
Poco dopo le 06.00 circa di
sabato 10 novembre una nuova sosta in autogrill presso l’uscita di
Pescara-Nord. L’aria è decisamente frizzantina. Caffè, cappuccini e brioches
sono una delizia. Con immenso piacere ci rendiamo conto che siamo persino
riposati e per nulla stanchi. Dopo la sosta proseguiamo per l’autostrada
Pescara-Roma. Dobbiamo raggiungere il primo obiettivo. Il panorama lungo la
strada è a dir poco fantastico. Tra i partecipanti al viaggio c’è chi è la prima
volta che visita l’Abruzzo ed è subito entusiasta della natura selvaggia della
zona. Usciamo dall’autostrada ed iniziamo a percorrere strade in salita. Le
orecchie iniziano a fischiare anche perché saliamo di parecchio. Alle ore 08.30
raggiungiamo la nostra meta, nel parco regionale Velino Sirente, in un posto
che sembra quello di un altro mondo, una enorme piana circondata da monti,
vegetazione, abitata da animali, ricca di silenzio, con un freddo pungente: un
posto incantevole. C’è lo spazio idoneo al parcheggio del bus: scendiamo e ci
dirigiamo verso il piccolo lago; ci rendiamo conto che siamo tutti vittima di
un’illusione ottica: già perché il cratere sembra a due passi dal pulmann ed
invece dobbiamo percorrere molta strada per raggiungerlo. Una volta raggiunto
il lago/cratere le macchine fotografiche sono tutte all’opera. Sull’origine di
questo lago/cratere vi sono due scuole di pensiero: alcuni studiosi ritengono
sia il risultato di un piccolo meteorite proveniente dallo spazio che ha
raggiunto il terreno; altri studiosi ritengono il lago un’opera umana che si
spiega per la necessità di dare da bere agli animali; chissà … forse potrebbe
essere valida anche una terza ipotesi che fonde le due precedenti: il meteorite
ha colpito il terreno, ha creato un piccolo cratere e successivamente gli
uomini lo hanno utilizzato come bacino per far bere gli animali.
Conclusa la
visita al lago/cratere si risale sul pulmann con destinazione Rocca di Mezzo.
Raggiungere questo piccolo paese non è semplice poiché la strada è occupata spesso
da mucche … tante mucche; per fortuna sono anche gentili e ben educate e ci
lasciano passare; così dopo pochi minuti raggiungiamo il paesino; effettuiamo
una sosta e nella circostanza ne approfittiamo anche per assaggiare il rinomato
e delizioso prosciutto crudo locale insieme al pane casereccio … qualsiasi
tentativo di descrizione è inutile. Dopo questa sosta – risoltasi anche con una
scorta di prosciutto e formaggio abruzzese da riportare in Lombardia - si
riparte e raggiungiamo, più o meno alle ore 13.00, l’Hotel Canadian a L’Aquila.
Una breve sosta in camera e poi subito dopo nella sala ristorante dell’albergo
per un pranzo indimenticabile (riso al tartufo, spaghetti alla chitarra, carne,
vino e altre prelibatezze) sia per la quantità (abbondante e con possibilità di
ripetere tutte le portate) che per la qualità (eccellente).
Terminato il
pranzo, si risale sul pulmann e effettuiamo dalle ore 15.00 fino alle ore 18.00
una interessantissima visita guidata di L’Aquila, bellissima città medievale,
fondata da Federico II di Svevia, oggi capoluogo di regione della regione
Abruzzo. Si rientra in albergo e alle ore 19.15 la parte g-astronomica del
viaggio è nuovamente protagonista grazie all’ottima e abbondante cena sempre presso
la sala ristorante dell’albergo.
Terminato il momento conviviale serale si
risale ancora sul pulmann per il secondo obiettivo: lo storico Osservatorio Astronomico
di Collurania a Teramo dove esiste ancora oggi un eccezionale esemplare di
rifrattore del XIX secolo. In questo caso è doveroso segnalare che grazie
all’interessamento del dott. Cesare Guaita, Presidente del Gruppo Astronomico
Tradatese, è stata possibile effettuare l’eccezionale visita serale/notturna in
questo sito astronomico.Giunti
all’Osservatorio veniamo accolti da due ricercatori e responsabili della
struttura astronomica di Teramo i quali con estrema gentilezza non solo ci accolgono
e ci fanno visitare la storica Specola, ma ci permettono anche un’osservazione
astronomica proprio con lo storico telescopio rifrattore Cooke & Sons’ del
1885! E’ una grande emozione! Osserviamo la cometa periodica 17P/Holmes, poi il
pianeta Marte ed infine la nebulosa M42 in Orione. Fuori l’osservatorio c’è
anche un terrazzo da cui si può ammirare un bellissimo cielo stellato sia ad
occhio nudo che con i binocoli. Vorremmo che la serata non finisse mai, ma ci
rendiamo conto che le lancette dell’orologio scorrono in avanti e non vogliamo
abusare della cortesia di chi non solo è stato così disponibile ad accoglierci,
ma addirittura ci ringrazia per essere andati a trovarli: abbiamo toccato con
mano la sacra ospitalità!
Rientriamo in albergo a L’Aquila intorno alle ore
01.30 circa di domenica 11 novembre; stanchi, ma felici, andiamo a riposare. Il
silenzio è il dominatore delle ore notturne.
Al mattino un’abbondante e buona
Prima Colazione in albergo, e alle ore 09.00 pronti sul bus per raggiungere il
terzo obiettivo: il Laboratorio Nazionale del Gran Sasso. Alle 09.30 siamo presso la
Sede Centrale del Laboratorio e veniamo accompagnati in una Sala Convegni da Assunta,
una giovane guida che accoglie i gruppi, ma che poi scopriamo essere anche una brillante ricercatrice del
Laboratorio Nazionale; la ragazza oltre a spiegare gli esperimenti e le ricerche
in atto del Laboratorio Nazionale in ordine ai neutrini, alla materia oscura e ad
altro, ci illustra anche i programmi futuri. Terminata questa prima parte il
nostro gruppo viene diviso in due sotto-gruppi: il primo sottogruppo, insieme
ad Assunta, sale su duepulmini che partono
per recarsi proprio nei Laboratori sotterranei, sotto il Gran Sasso, mentre il
secondo sottogruppo resta in attesapresso
la Sede Centrale. I primi due pulmini ripercorrono tutto il traforo del Gran
Sasso e finalmente entriamo nel mitico
Laboratorio, dove tutto è enorme. Occorre subito rispettare delle regole di
sicurezza: non si può effettuare la visita senza il casco di protezione in
testa. Il personale di sicurezza e vigilanza non ci perde d’occhio. Noi
visitatori ci guardiamo negli occhi e tutti pensiamo più o meno la stessa
cosa:sembra quasi un film … sembra
quasi di essere entrati nell’“Area 51”! La visita risulta interessantissima e la
nostra guida-ricercatrice, oltre a continuare le spiegazioni, risponde a tutte
le domande. Il tempo vola e dobbiamo tornare indietro per permettere al secondo
sottogruppo di effettuare a sua volta la visita all’interno dei Laboratori.
Alle ore 13.00 circa anche i due pulmini del secondo sottogruppo sono rientrati.
Salutiamo la brava Assunta e pochi minuti doporaggiungiamo il ristorante dell’Hotel Fiordigigli ad Assergi. Anche in
questo caso la parte g-astronomica ritorna ad essere protagonista (pappardelle,
faraona, ecc.). In neanche quarantotto ore abbiamo visto tantissimo, abbiamo
mangiato benissimo e siamo felicissimi. Alle ore 15.00 si sale sul bus per il
rientro. Alle ore 20.00 circa raggiungiamo Modena dove salutiamo i nostri primi
due compagni di viaggio. Infine più tardi rientriamo a Tradate e Varese.
Lungo il
viaggio di rientro, mentre siamo a bordo del pulmann, ascoltiamo dalla radio
che un tifoso è morto, che alcune partite sono state sospese e che vi è
moltissima tensione in alcune città ... per il calcio! Non riusciamo quasi a
crederci … ma questa è un’altra storia.
Nel commentare
questo breve ma intenso viaggio tutti noi partecipanti alla spedizione siamo
concordi nel consigliarlo agli astrofili, ai cultori delle discipline
scientifiche e, soprattutto, ai docenti e agli studenti di tutte le “Scuole”,
poiché offre la possibilità di vivere in prima linea, insieme agli “addetti ai
lavori”, una ricca, intensa ed indimenticabile “due giorni scientifica”.