E’ stata una serata
memorabile, sotto ogni punto di vista, che
tutta Tradate ricorderà per
sempre. Il richiamo dell’astronauta
Paolo Nespoli, catturato a Tradate dal GAT dopo lunghe trattative con l’ESA
(l’ Agenzia Spaziale Europea) ha
attirato al CineTeatro P.GRASSI di Tradate un pubblico davvero strabocchevole (
mai vista così tanta gente al GRASSI !), proveniente da mezza Lombardia. Lui,
l’astronauta italiano più famoso nel
mondo, è stato assolutamente all’altezza delle aspettative, deliziando il
pubblico con il racconto in gran parte inedito della sua avventura di sei mesi sulla
Stazione Spaziale Internazionale.
All’ inizio della serata il
Sindaco Candiani ha fatto firmare all’ illustre ospite il Libro d’ Oro dei
personaggi celebri. Questa la frase
che Nespoli ha scritto sul Libro d’ Oro prima della sua
firma: Alla Cittadinanza di Tradate che risuona, nella Lombardia ed in tutta
Italia, per tutta una serie di
cose, incluso scrutare l’ Universo con
attenzione e passione. Grazie per avermi fatto sentire uno di voi !
Per contro il GAT ha
fatto dono al Comune di una gigantografia ripresa da Nespoli in orbita,
sulla quale l’astronauta ha scritto di
suo pugno una dedica al Comune di Tradate (‘Al
Comune di Tradate con mille ringraziamenti per la squisita ospitalità’)
Il dott. Giuseppe Palumbo ha
offerto a Nespoli, a nome del GAT, uno
splendido regalo ‘filatelico’ con
francobolli dedicati a Gagarin e Schiaparelli, accompagnato da una moneta del
1861 (anno dell’ unità d’Italia). Molto apprezzato da Nespoli anche il dono, da parte di Cesare
Guaita, dei suoi due noti volumi sulla
ricerca della vita nel Cosmo. Su
proposta di Paolo Ostinelli, il GAT ha fatto dono a Nespoli un altro
graditissimo dono: una copia del DVD relativo alla 9° Ed. della mostra su L’ Esplorazione del Sistema
Solare.
Subito dopo è iniziato lo
show dell’astronauta, con la proiezione sullo schermo gigante del cinema di una lunga serie di immagini di come si vive
nella stazione spaziale.”Appena
entrato nella Stazione Spaziale mi sono meravigliato nel vedere gli astronauti
lì a testa in giù. Ben presto però loro mi hanno fatto capire che ero…io a
testa in giù !”
Sembra che ci voglia almeno un mese per abituarsi alla vita di
bordo:”Quando mangiavamo, se non
stavamo attenti le posate volavano via; oppure, se tenevamo strette le posate,
volavano via le scatolette…”. Sempre
mediamente un mese è necessario al cervello perché si abitui
a pilotare i movimenti del corpo
in assenza di gravità. Dal punto
di vista fisiologico, lo studio dei meccanismi cerebrali con cui
viene raggiunto questo adattamento è importante - ha spiegato Nespoli- per capire quali sono le azioni migliori da attuare
nei casi in cui una persona, a terra,
perde il senso dell’ equilibrio e
del movimento a causa di qualche grave danno cerebrale di natura patologica ( è
il caso di chi è colpito da qualche
ictus).
Tra i vari esperimenti
scientifici, davvero sorprendenti quelli
relativi ai fluidi contenuti
in qualche recipiente: “Se una
bottiglia contiene sul fondo una piccola
quantità d’acqua, sulla terra appare
quasi vuota, nello spazio appare invece ...piena!” La ragione dell’
apparente controsenso è fisica: in
assenza di gravità domina sul
liquido la tensione superficiale indotta dal materiale delle pareti (la stessa forza che incurva la
superficie dell’acqua che sale in una cannuccia), quindi l’acqua
si spalma lungo tutte le pareti, al
posto che rimanere sul fondo.
Nespoli ha pure parlato del momento
di massima tensione dei suoi sei mesi spaziali: “Mi emoziono difficilmente (se non no farei
l’astronauta), ma il mio cuore è salito
fino a 150 battili al minuto, quando ho dovuto afferrare con il braccio
meccanico di bordo un cargo di strumentazioni inviatoci dai Giapponesi e del
valore di molte decine di milioni di dollari.
Se sbagliavo qualche mossa, come
facevo a dire ai Giapponesi che avevo perso il loro prezioso carico?”
Dal punto di vista fisico ci
ha stupito apprendere che in orbita
ci sono grossi problemi per la vista: “In assenza di peso i fluidi del corpo comprimono il nervo ottico e la
visione si fa così difficoltosa che è indispensabile usare degli occhiali. Tornato
a Terra il problema per me è sparito completamente, ma per altri miei colleghi
si è trasformato in un deficit
permanente”.
Ma quello che, forse, ha
maggiormente affascinato il pubblico
sono state le meravigliose
immagini della Terra che Nespoli ha
ripreso in ogni momento, sia di giorno sia di notte.
‘Le strutture umane sono quasi impercettibili e dall’
orbita
Molto bella è stata una
sequenza di immagini dell’Europa di
notte, con il confronto tra Italia e nazioni limitrofe: l’Italia appare completamente ‘rovinata dall’ inquinamento
luminoso. Altre nazioni, anche più sviluppate dell’ Italia, come Germania,
Svizzera, Francia, mostrano un tasso di illuminazione incredibilmente più
modesto ed accettabile. Ineguagliabile è stata un’immagine notturna delle due Coree: la parte Sud è super-illuminata
come l’ Italia, la parte Nord è
praticamente priva di luci…. Abbastanza
shoccante anche un’immagine notturna della
baia di Napoli: c’è una luminosità elevatissima ovunque ma, proprio al
centro di questa urbanizzazione feroce, c’è una zona completamente scura: è il
Vesuvio che, in questa prospettiva, appare davvero come il vulcano più
pericoloso al mondo.
L’ Ing. Nespoli ha parlato anche del momento più traumatico e drammatico della sua missione: “Il momento più terribile, per me, è stato
quello dell’atterraggio nelle steppe del
Kazakistan, a bordo della navicella russa Soyuz. Non avrei mai immaginato che
quello che i Russi definiscono ‘atterraggio morbido’, è in realtà
equivalente all’impatto di una 500
contro un Tir, con noi che eravamo nella 500 !”.
La lunga serata si è completata per Nespoli con una incredibile fatica
supplementare: quella di dover firmare
centinaia e centinaia di autografi, in una immensa fiumana che si è esaurita
solo dopo mezzanotte. Nonostante che l’ astronauta fosse molto
stanco (era arrivato dall’ America solo poche ore prima), è stato di una
pazienza e di una gentilezza squisite,
mostrando di essere un grande personaggio non solo nello spazio ma anche sulla Terra: di questo il GAT, Gruppo
Astronomico Tradatese e la città di
Tradate gli saranno sempre grati.
Vedi anche il materiale informativo che il GAT aveva preparato per la conferenza.