GHIACCIO SUI POLI DELLA LUNA: UNA SCOPERTA DI DUE ANNI FA. Di Cesare Guaita
5 Dicembre 1996
La scoperta di ghiaccio sul polo Sud della luna risale ad oltre due anni fa,
per cui e' perlomeno curioso che i media ne abbiano parlato con grande
enfasi solo in questi giorni. La ragione e' certamente connessa alla
pubblicaziine ufficiale, sul numero del 29 Novembre della famosa rivista
americana SCIENCE, dei risultati di alcune misurazioni effettuatte nell'Aprile
'94 dalla sonda Clementine-1 (fig.1).
Questa navicella, nata da una
collaborazione tra la NASA e il Dipartimento della Difesa americano, fu la
prima ad essere inserita, dal 19 Febbraio al 3 maggio'94, in unorbita polare di
430x950 Km attorno alla Luna. Da questa postazione previlegiata fu possibile
ottenere (e non era mai stato fatto prima) una mappa completa, sia
fotografica che altimetrica delle regioni polari del nostro satellite. Fu
sorprendente costatare come, in corripondenza del Polo sud lunare, ci fosse
un assembramento di crateri da impatto il cui interno (incavato di 5 Km ed
esteso per oltre 6 mila kilometri quadri) rimaneva permanentemente in ombra
a causa dell'irraggiamneto solare estremamente radente(Fig. 2).
Chiaro che
in questa situazione la temperatura locale doveva essersi mantenuta
estremamente rigida -diciamo dell'ordine dei -200 C- fin dai primordi della
Luna, quando ancora, sul nostro satellite era presente acqua e ghiaccio
primordiale. Da qui un'ipotesi affascinante: quella che una certa quantita' di
ghiaccio primordiale si sia conservata sul polo sud fino ai giorni nostri. Tra il
9 e il 10 Aprile'94, Clementine-1 e' andata alla ricerca di questo ghiaccio con
uno spettacolare esperimento definito di riflessione BISTATICA. In pratica la
navicella, per una decina di volte, durante il breve passaggio (circa 1 ora) sul
polo sud della Luna, ha sparato microonde a 13,2 cm contro i crateri
perennemente in ombra. Questi impulsi, riflessi dal suolo lunare, sono stati
raccolti a Terra, dalla grande antenna da 70 metri di Goldstone, in California
ed accuratamente analizzati. Ebbene, le modificazioni subite dalle radioonde
riflesse sono risultate esattamente uguali a quelle che ci si doveva aspettare
da una superficie ricoperta di ghiaccio (tecnicamente si e' osservato una
scarsissima inversione della polarizzazione destrorsa del raggio incidente).
Un analogo esperimentocondotto da Clementine-1 il 23-24 Aprile'94 sul Polo
Nord della Luna ha invece dato risultati negativi, forse per il fatto che qui e'
assai ridotta (meno di 500 Kilometri quadri) la porzione si superficie craterica
perennemente in ombra. Con un metodo fisicamente analogo, negli anni
scorsi, sono stati scoperti poli di ghiaccio anche sul pianeta Mercurio. Con
una differenza, pero': che nel caso di Mercurio i segnali radio erano stati non
solo ricevuti ma anche inviati dai radiotelescopi terrestri di Goldscone e
Arecibo.