TROVATE IN ANTARTIDE LE PROVE DELLA VITA SU MARTE?
Di Cesare Guaita
Sarebbero racchiuse in un meteorite staccatosi dal pianeta Rosso alcuni milioni di anni fa e cascato sul continente di ghiaccio 13.000 anni fa.

ALH 84001
[61K] : il meterorite ALH84001.


Si chiama ALH84001 e pesa 2 Kg il meteorite che, forse, contiene la prima prova dell'esistenza di forme di vita fuori dalla Terra. Trovato in Antartide presso la stazione di Allan Hills nel 1984 (da qui il nome) ha conservato gelosamente i suoi segreti per 10 anni, in attesa che la scienza mettesse a punto tecniche e strumentazioni adatte per studiarlo nei minimi dettagli. Poi, lo scorso Agosto, la svolta clamorosa, con la scoperta, al suo interno, di 'qualcosa' molto simile a tracce fossili di batteri primitivi. Una storia, dunque, affascinante ed incredibile, che cercheremo di ricostruire nel modo il piu' possibile obiettivo.

La prima cosa sorprendente e' il luogo del ritrovamento di ALH84001, vale a dire l'Antartide.

Trovare meteoriti e' sempre stata un'operazione difficile e, in molti casi, legata al caso od alla fortuna. Da un decennio, pero', le cose sono completamente cambiate perche' ci si e' accorti che sul continente antartico le rocce celesti non solo si accumulano ma, anche, si conservano intatte per milioni di anni. Il meccanismo di accumulo e' impensabile. I meteoriti cascano inizialmente sulla coltre di ghiaccio che, essendo in continuo movimento verso i bordi del continente, si comporta quasi come un gigantesco nastro trasportatore: e' comprensibile, quindi una tendenza all'addensamento ai piedi di certe grandi barriere naturali (come le Montagne Transantartiche). L'operazione viene completata dal vento che, erodendo la superficie ghiacciata per una decina di cm all'anno, rende visibilissimi anche quei meteoriti che sono rimasti sepolti nel ghiaccio. Cosi' in 20 anni sono stati raccolti qualcosa come 10.000 meteoriti (raddoppiando, in pratica, il numero preesistente). Inevitabile che venissero rinvenuti anche meteoriti speciali e rarissimi. Tra questi, i piu' interssanti sono i cosiddetti meteoriti basaltici del tipo SNC (dalle citta' di Shergotty, Nakla e Chassigny dove sono stati rinvenuti i primi esemplari). La provenienza di queste rocce e' rimasta un mistero fino al 1979 quando una di esse (denominata EETA 79001) ha rivelato una clamorosa sorpresa: al suo interno esistevano delle bolle di gas la cui composizione (anche dal punto di vista isotopico) era identica a quella dell'atmosfera di Marte (che, proprio in quegli anni le sonde Viking avevano analizzato nei minimi dettagli). Per quanto fosse (allora) incredibile, fu giocoforza ammettere che le meteoriti SNC erano di provenienza marziana, staccatesi dalla superficie del pianeta Rosso in conseguenza di qualche violento impatto meteorico. Una conferma dell'origine anomala di queste rocce e' la loro eta' molto 'giovani' (1,5 miliardi di anni) rispetto alle meteoriti normali (vecchie di 4,5 miliardi di anni). Attualmente si conoscono 12 meteoriti marziane.

Tra queste, pero', ALH84001 e' del tutto unica: all'interno di un diffuso sistema di fratture contiene infatti dei depositi di carbonati, indizio che, un miliardo d'anni dopo la sua formazione, deve essere venuta a contatto con abbondanti quantita' di acque superficiali. Nel Dicembre'94 il gruppo di C.S. Romanek (Johnson Space Flight Center ne ha riconfermato in modo inequivocabile l'origine marziana: dai carbonati contenuti nella matrice e' stata infatti estratta una anidride carbonica identica, come composizione isotopica in C13 (carbonio 13), a quella dell'atmosfera marziana. La roccia si sarebbe staccata da Marte 15 milioni di anni fa (lo dimostra l' intensita' delle tracce lasciate all'interno dai raggi cosmici) per cadere in Antartide 13.000 anni fa. Altro colpo di scena un anno fa quando un gruppo di studiosi dell' Universita' di Stanford ha scrutato l'interno delle inclusioni di carbonati con un nuovo sensibilissimo strumento per la ricerca di sostanze organiche, uno spettrometro di massa al laser. E' risultata subito evidente la presenza di idrocarburi aromatici policondensati (PAH). Era la prima volta che in un meteorite antartico si trovavano sostanze organiche e questo non manco' di suscitare parecchie perplessita'. In particolare sembro' logico pensare ad un inquinamento terrestre. Secondo i ricercatori di Stanford, pero', questa eventualita' era da escludere per almeno due buone ragioni: intanto, in Antartide, la presenza di PAH e' quasi irrilevante e poi la quantita' di PAH nel meteorite tende ad aumentare verso l'interno e non a diminuire come ci si dovrebbe aspettare da un eventuale inquinamento.

Batteri
[89K]: i batteri marziani.

Questo, pero', non poteva ancora significare automaticamente un'origine biologica: e' ben noto infatti che, nel Cosmo, i PAH possono avere anche un'origine del tutto naturale (per esempio sono stati trovati nelle nubi di polvere interstellare). Cosi', un folto gruppo di ricercatori guidati David McKay (Johnson Space Flight Center) ha lavorato due anni alla ricerca di altri indizi. Uno, di tipo chimico, si e' rivelato estremamente interessante. In pratica, nelle zone piu' ricche di PAH sono state rinvenuti contemporaneamente depositi di Ferro ossidato (Magnetite) e ridotto (solfuro di ferro), una situazione chimicamente irrealizzabile in natura ma spesso riscontrata nel mondo biologico. Poi, come in ogni giallo che si rispetti, e' arrivato anche un clamoroso colpo di scena finale. Si', perche', all'inizio dello scorso Agosto, D. McKay ha annunciato di aver fotografato, grazie un nuovo microscopio elettronico ad altissima risoluzione, entro i depositi di carbonato di ALH84001, delle formazioni ovoidali allungate incredibilmente simili (per quanto, ovviamente, in forma fossilizzata) a certe formazioni analoghe trovate in antichi sedimenti terrestri e da molti interpretate come nanobatteri primitivi. Essi si sarebbero formati su Marte alcuni miliardi di anni fa, quando le condizioni ambientali erano molto piu' favorevoli alla vita di quanto non siano attualmente e dovrebbero essere ancora reperibili, in forma fossile, in certi terreni marziani anticamente sommersi dall'acqua. Una di queste regioni e' Ares Valley, dove il 4 luglio'97 atterrerra' la sonda americana Mars Pathfinder.....


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