La navicella americana NEAR (Near Earth Asteroid Rendezvouz).
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Il percorso della sonda NEAR per raggiungere prima Mathilde e poi Eros.
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27 giugno 1997, ore 5: la prima immagine di Mathilde, ripresa dalla sonda NEAR
da 400.000 km. L'aspetto dell'asteroide era ancora puntiforme, ma lo scopo di questa come
di altre sei immagini era quello di determinare con precisione la posizione in vista dell'
incontro ravvicinato di 11 ore dopo.
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L'emisfero illuminato di Mathilde (59x41 km) in un mosaico di 4 immagini riprese dalla sonda
NEAR da 2400 km, con risoluzione di 400 metri. Sorprendente è la presenza di almeno 4 crateri
di diametro compreso tra 10 e 20 km, la cui formazione avrebbe dovuto addirittura frantumare
tutto l'asteroide.
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Mathilde ripreso dalla sonda NEAR da 1800 km con risoluzione di 230 metri. In primo piano,
su un tratto di superficie esteso per circa 60 km, si osserva un cratere di quasi 20 km.
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Una delle immagini di Mathilde riprese dalla NEAR da 1200 km, nel momento del massimo
avvicinamento. Il cratere in primo piano, con il suo diametro di quasi 30 km, occupa circa la
metà della superficie su cui si è formato!
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Un confronto in scala tra gli unici tre asteroidi (Mathilde, Gaspra e Ida) finora esplorati
da vicino. Dal conteggio dei crateri per unità di superficie, anche Mathilde mostra un'età molto
inferiore a quella tipica della popolazione asteroidica, nata con tutto il Sistema Solare 4,5
miliardi di anni fa. Questa è una dimostrazione che per tutti l'origine è legata a un evento
collisionale che li ha staccati da un corpo primordiale più antico.
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Una porzione della rotazione di Mathilde in due immagini riprese dalla sonda NEAR appena
prima (a sinistra) e appena dopo (a destra) il massimo avvicinamento. E' stata confermata una
velocità di rotazione estremamente lenta (17,4 giorni).
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