Celestar 8

test di Piergiovanni Salimbeni
3 febbraio 1998


Nel lontano 1954 Alan Hale e Tom Johnson progettarono il primo Schimdt-Cassegrain che venne lanciato sul mercato nel 1966, dopo alcuni perfezionamenti. Si trattava di uno splendido modello da 200mm con una lunghezza focale di 2000mm.
Il suo ultimo successore, il Celestar 8, mantiene tradizionalmente le stesse caratteristiche: il primario è un f/2 il secondario di conseguenza ingrandisce cinque volte. La lunghezza focale permette di ottenere un compromesso con la notevole ostruzione e con il campo utilizzabile. E'oltremodo sconveniente tentare di diminuire l'ostruzione, notevole anche a causa del paraluce interno situato al centro del primario Se si scendesse al di sotto del 25%, i paraluce interni potrebbero creare delle forti vignettature.
Comunque con una otturazione dello 0,34 il nostro C8 se la cava egregiamente se si confronta con altri S-C commerciali.
Quando decisi di acquistare un nuovo telescopio fui attratto in modo particolare dalla sua grandissima trasportabilità. Pensate che con un peso piuma di soli 17 kg. permette agevolmente di spostarsi da una parte all'altra del luogo di osservazione o di stare comodamente tra le ginocchia(ovviamente solo il tubo con forcella!) mentre un amico guida l' autovettura. Si può anche utilizzare una delle due custodie di polistirolo che avvolgono il C8, nella sua scatola consegnata dall'Auriga, come economica valigia.

MONTATURA
La forcella totalmente in alluminio, si è dimostrata affidabile nell'uso prettamente visuale, l'unico difetto è da rilevarsi nell' impossibilità di regolare in altezza le gambe del treppiede, prerogativa del più costoso Ultima 2000. Questo costringe l'osservatore a stare seduto nella maggior parte dei casi.; chi poi ama l'osservazione diretta dovrà con soggetti molto alti sull'orizzonte inginocchiarsi in terra o assumere posa da contorsionista.
La manopola dell'ascensione retta è molto affidabile, la stessa cosa non si può dire per quella della declinazione,poiché dopo poche ore di utilizzo necessita di una sana regolata con una piccola pinza.
Lo smontaggio è estremamente rapido: sotto la base equatoriale sono situate 3 viti, svitando le due più in basso si può tranquillamente sfilare il telescopio dal treppiede, avendo l'accortezza di allentare leggermente la prima vite. Tutta l'operazione può essere eseguita da una sola persona, poichè il tubo con la forcella pesa soltanto 10 Kg.!
Il motore in ascensione e la pulsantiera sono compresi nel prezzo. La pulsantiera a differenza di quanto ho letto su un'altra rivista del settore, permette non solo la correzione micrometrica per l' astrofotografia, ma anche di farsi un giretto lungo la via lattea o da un cratere all'altro. Basta avere l'accortezza di tenere premuto il pulsante sinistro e poi agire sul destro, per permettere al motorino di muoversi verso destra velocemente o viceversa per spostarsi a sinistra
Non essendo appassionato di astrofotografia non ho potuto vagliare la correttezza dell'inseguimento, ma osservando luna e pianeti con 300 e più ingrandimenti non ho mai riscontrato problemi di sorta, a patto di posizionare adeguatamente il telescopio verso il polo celeste. Il motore in declinazione è opzionale.Se non si vuole utilizzare una pila da 9 volts, è possibile collegarlo ad una presa tramite il convertitore di corrente, anch'esso opzionale, che permette di utilizzare una batteria da 12 volts.

COLLIMAZIONE
Ricordo di averla praticata una volta sola, il telescopio si era leggermente scollimato dopo un raid continuo di circa due mesi su di una strada molto dissestata che conduceva ad una delle mie postazione preferite. Astrofili pendolari amanti dei newtoniani pentitevi!
Per quanto concerne la regolazione la procedura è la stessa che ha dovuto eseguire Alessandro Bertoglio sul suo Meade da 10" (vedi"Il Cielo " n. 4).
Dopo aver fatto adeguatamente ambientare il telescopio alla temperatura esterna si osserva l' immagine fuori fuoco di una stella molto alta sull'orizzonte ad alti ingrandimenti, almeno due volte il diametro dell'obbiettivo espresso in millimetri. Se gli anelli di diffrazione non dovessero risultare concentrici si agirà sulle viti poste sulle specchio secondario. Vi raccomando di operare con delicatezza perché le tre viti sono molto sensibili.
Lo specchio primario ha una predilezione ad appanarsi, soprattutto nelle notti più umide. Consiglio vivemente l'acquisto o la costruzione di un para condensa.

ACCESSORI
Sono decisamente scarsi, un diagonale di media qualità ed un cercatore 6x30 che rende abbastanza difficoltosa l'osservazione degli oggetti poco luminosi. Vi è anche un Kellner da 25 mm. che, a parte una insufficienza resa a bordi del campo, svolge discretamente il proprio lavoro.

VIBRAZIONI
Osservando Saturno e la Luna con un ploss da 10mm e dando il classico buffetto al telescopio ho calcolato uno smorzamento delle vibrazioni dopo cinque secondi e mezzo..
 

LUNA E PIANETI
Uno schimdt Cassegrain non può certamente offrire le immagini del Maksutov Cassegrain dell' amico Raffaello Braga; si potrebbe sensibilmente aumentare il contrasto costruendolo con una lunghezza focale di 3000mm, ma questo priverebbe il Celestar 8 della sua tradizionale universalità.
Ho comunque imparato molto utillizzando questo strumento: In primis paragonato ad un newtoiano commerciale dello stesso diametro offre un maggior contrasto grazie all'ottica intubata, che permette una totale protezione dell'alluminatura degli specchi ed una sufficiente insensibilità alla turbolenza.
Paragonato ad un rifrattore da 10 cm nella specie un Vixen, nelle serate più ventose, il rifrattore offre dellle immagini più contrastate ma nelle serate medie ed in quelle perfette(molto rare, purtroppo) offre una qualità di dettaglio e contrasto superiore che calcolo circa del 25%, disturbata però da un leggero tremolio.
Ma vediamo le prestazioni sulla luna:.
 La Rima Alphonsus è ben visibile a 200 ingrandimenti, anche i craterini piroclastici all'interno dell'omonimo cratere sono facilmente osservabili.
La Rupes Recta, la rima Birt,la rima Galilei e la rima Marian sono quasi sempre facilmente visibili,soprattutto attraverso un filtro giallo chiaro, he ne aumenta il contrasto.
Non sono mai riuscito ad osservare la rima Sheepshanks e la rima Suess, mentre la rima all'interno della Vallis Alpes mi ha mai concesso l'onore di farsi osservare solo 3 volte in 8 mesi.
Solo in rare occasioni sono riuscito ad utilizzare con profitto i 400 ingrandimenti, di norma il nostro satellite può venire osservato tra i 250 e i 300 ingrandimenti. La maggior parte delle volte in cui lo si osserva si possono vedere particolari non presenti neppur sull'ottimo atlante della Rukl, come ad esempio i micro crateri all'interno di Theopilus.

PIANETI
Anche in questo caso il seeing è fondamentale.
La sera del 4 settembre 1997 dalle 21,45 alle 22,00 TU, osservando Giove con un ploss da 10mm., erano visibili con un pò di attenzione i seguenti particolari.:
La macchia rossa che era contraddistinta da una leggera differenza di colore nella parte più a nord,la SPR, la STZ, la SEB,la NEB,la NTB, la NNTB ed infine la NPR.In alcuni istanti si poteva osservare la EB.

Saturno, la sera del 22 ottobre, era molto interessante: ben visibile la divisione di Cassini e le sottili differenze di colore nell'anello B, si vedeva anche la discontinuità nei pressi dell'anello A, invisibile però la divisione di Encke.

 Marte durante l'opposizione della scorsa primavera si è quasi sempre rivelata un soggetto alquanto ostico, a causa di una noiosa turbolenza che rendeva difficili le osservazioni. Comunque, sia le calotte polari che i dettagli principali,come il mar della Sirte,erano a 200 ingrandimenti sempre visibili.
 

STELLE DOPPIE
E' molto piacevole osservare nelle serate invernali le quattro stelle del trapezio in M42 e la quinta stellina denominata F di magnitudine 11,5, molto bella anche la compagna di Rigel, aiutato però da un leggero filtro verde chiaro per togliere luminosità alla sorella maggiore. D'estate grazie ad un ploss da 40mm ed un cielo terso, si può osservare la colorazione gialla e la colorazione blu della doppia Albireo nella costellazione del Cigno.

Parlando delle" prestazioni"del C8 sono riuscito anch' io come il sig. P.G. BARBERO (vedi "Il Cielo" n.4 pag.63) a separare gamma Andromeda, una doppia da 0.55"!Questo grazie ad una barlow 2x, ad un ploss da10mm e ad una serata molto favorevole.

CIELO PROFONDO
Relazionerò soltanto le osservazioni fatte da un sito con visibilità ad occhio nudo della quinta magnitudine. Ovviamente in cieli molto più bui, gli oggetti visibili saranno molti di più, ma così dicendo potrei deludere l'astrofilo che è solito osservare nel giardino di casa o sul monte a pochi chilometri dalla propria città.
In questo periodo (gennaio) M42 si osserva con molta soddisfazione, utilizzando un filtro all'ossigeno III, la visione è quasi fotografica, invece M1, la nebulosa del Granchio è visibile senza filtro come una fioca nuvoletta tonda. Devo dire che è particolarmente impossibile scorgerla nel cercatore. M57 risulta poco contrastata mentre a 81 ingrandimenti si può osservare la compagna di M31 Ngc 205. Anche M81 ed M82 si osservano facilmente, mentre M51 e M101 sono molto evanescenti, ricordo però che tutto questo è osservabile dal giardino di casa e senza nessun filtro LPR.
Per quanto riguarda gli ammassi stellari molto bello e totalmente risolto appare M13, mentre per la giusta visione del doppio ammasso di Perseo, occorre almeno un oculare da 40mm o ancora meglio un riduttore di focale, che permetterebbe anche di osservare in tutto in campo le Pleaidi. Sotto un cielo inquinato però, utilizzando ingrandimenti nell'ordine della cinquantina di volte, si schiarisce troppo il fondo cielo a discapito dell'osservazione. Questo comunque non disturba la visione delle galassie sotto un cielo di alta montagna, anzi le rende ancor più luminose.

CONCLUSIONI
Il Celestar 8 in proporzione al prezzo d'acquisto (attualmente di € 2.065) offre una ottima trasportabilità ed un ottimo trattamento anti riflessi. Per quanto riguarda l'osservazione lunare e planetaria, le prestazioni dipendono molto dalla turbolenza. E'comunque possibile, nelle sere più ventose, utilizzare con un discreto risultato i 150 ingrandimenti aiutandosi anche con dei filtri, che per mia esperienza attenuano leggermente la turbolenza.
Anche la messa a fuoco non crea particolari problemi di deterioramento dell' immagine, i perfezionisti potranno comunque applicare con successo una messa a fuoco a cremagliera, dopo aver fissato il primario nella posizione ideale.
Si potrebbero apportare dei miglioramenti: delle gambe allungabili gioverebbero parecchio alla schiena degli astrofili ed un piccolo attacco per sostenere la pulsantiera sarebbe l'ideale.
Questo S-C è in definitiva un buon strumento universale, chi vuole ottenere delle prestazioni specifiche dovrà rivolgersi ad altri strumenti. E' più comodo da utilizzare di un rifrattore, tutte le manopole per le regolazioni sono facili e immediate da utilizzare ed osservando in una serata favorevole non farà rimpiangere telescopi dal costo superiore.
 

SCHEDA TECNICA
Diametro 200 mm
Lunghezza focale 2000mm
ostruzione c. 0,34
Limite stimato su stelle doppie 0,6 (in sera eccezionale gamma Andromeda sdoppiata osservando l'immagine di diffrazione.
magnitudine limite teorica 13
magnitudine raggiunta 13
fuoco minimo 10 metri con Kellner da 25mm. e diagonale

TEST CONTRASTO E RISOLUZIONE
LUNA: Gassendi: Visibili solo le rime ad est del cratere
 Birt: rima Birt, Birt C, F,E,H
 Alphonsus: la rima visibile solo nelle serate con poca turbolenza,
 visibili i craterini piroclastici.
 Plato: visibili i cinque crateri interni nella fase di luna piena.
 Rima Archytas: visibile
 Rima Vallis Alpes: visibile raramente
 Rima Calippus: visibile
 Rima Sheepshanks: NO
 Rima Hesiodus: visibile
 Rime all'interno di Pitatus solo quelle a 23°W

STAR TEST
ABERRAZIONE
sferica assente
astigmatico assente
coma assente
tensioni assente
collimazione dalla fabbrica abbastanza precisa

DISCO DI AIRY molto brillanti gli anelli di diffrazione

RETICOLO DI RONCHI le frange mostrano una lievissima abberrazione sferica.
 


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