Sommario:
C'erano davvero tutti, a Tenerife, nella Canarie, tra il 2 e il 6 Febbraio
scorso per il primo grande congresso mondiale dedicato alla cometa Hale-Bopp
('First International Conference on comet Hale-Bopp'). Circa 300
scienziati, provenienti da tutti i continenti, hanno fatto il punto sugli
studi relativi alla piu' importante cometa di questo secolo: e non c'e'
dubbio che, dopo il congresso di Tenerife, la scienza cometaria NON e'
piu' la stessa. Anche noi, come noto, eravamo presenti con due lavori.
Il primo, in collaborazione con G.Schwarz (DLR-DFD Institute di Monaco)
e C.B.Cosmovici (IFSI/DNR di Roma) aveva per tema 'Comet Hale-Bopp:
Evolution of Jets and shells in the period August 1996-May1997' ed
era dedicato all'analisi dell' l'evoluzione della luminosita' della cometa
sia a breve che a lungo termine, con l'ausilio di animazioni computerizzate;
il secondo era sul tema 'HB shell expansion: a CCD study ' ed era
dedicato alla scoperta di una periodicita' di 20 giorni nella velocita'
di espansione degli aloni spiraliformi 'che circondavano il nucleo, da
noi interpretata come un effetto stagionale innescato da un moto precessionale
dell'asse di rotazione della cometa. A parte pero' i nostri due lavori,
il grande interesse di questo congresso e' consistito nel poter assistere
direttamente alle comunicazioni di tutti i piu' grandi specialisti che,
nel mondo, stanno riscrivendo la scienza cometaria (nella figura 1
abbiamo colto, davanti al nostro Poster la figura mitica del Prof. Z.Sekanina).
Figura 1
Il prof. Z.Sekanina ripreso davanti al nostro Poster a Tenerife. Le ipotesi dell'illustre scienziato al congresso sulla Hale-Bopp hanno fatto molto scalpore. Immagine più grande: 30 Kb |
Iniziamo dicendo che a Tenerife e' apparsa ormai chiara la fenomenologia
che ha prodotto, nella cometa Hale-Bopp, sia i famosi getti rettilinei
non rotanti e a due a due simmetrici (sempre presenti fino a Gennaio'98),
sia gli shells (ovvero gli aloni elicoidali scoperti il 30 Gennaio'97 in
Alta Provenza e scomparsi solo il 9 Maggio'97). Per i getti si e' confermata
la teoria di Sekanina secondo cui, ogni coppia non e' nient'altro che il
doppio bordo di un cono descritto da una singola zona attiva situata non
lontano dal polo di rotazione della cometa. In un bel lavoro di Z.Sekanina
(JPL) e di H. Boehnardt (ESO) i due autori riescono, con una opportuna
collocazione di 4 getti, a simulare tutte le configurazioni fotografate
a la Silla durante il 1996. Lo stacco netto di uno di questi getti,
senza riscontro nella sua controparte simmetrica, osservato una prima volta
(da noi e da altri) il 9 Settembre'96 e una seconda volta (a La Silla)
il 2 Gennaio '98 sembrerebbe mettere in crisi questa teoria. Ma, ad una
nostra esplicita domanda, Sekanina ha risposto che durante questo tipo
di burst l'attivita' del getto coinvolto si interrompe per un tempo troppo
breve per ingenerare la distruzione del cono di rotazione ad esso collegato.
Allo stesso modo, non c'e' piu' nessun dubbio sul fatto che gli shells
siano il risultato di un'emissione spiraliforme continua generata da una
fonte molto intensa su un nucleo in veloce rotazione (il periodo di rotazione
di 11,35 h e' ormai accettato da tutti, mentre rimangono molte discussione
su un'eventuale precessione con un periodo di 18-22 giorni). Davvero spettacolare,
a questo riguardo, il lavoro presentato da S.Santos (Istituto di Astrofisica
delle Canarie) che, con i telescopi da 51 cm (Mons) e 1,52 cm (Carlos Sancez)
in cima al Teide, e' riuscito a riprendere gli shells senza interruzione
nel visibile e in infrarosso dal 31 marzo al 7 Maggio'97.
Figura 2
Tutti gli shells di Aprile 1997. Cortesia S.SANTOS. Immagine più grande: 101 Kb |
Questo problema e' stato lungamente dibattuto a Tenerife, senza, tuttavia,
che si raggiungesse una concordanza di opinioni. E questo per una ragione
fondamentale: nonostante le grandi dimensioni Hale-Bopp e' passata troppo
lontana dalla Terra perche' il suo nucleo potesse essere risolto nell'ottico
(Space Telescope, Ottiche adattive) o mediante riflessione radio (come
per esempio l'asteroide Toutatis). Sta di fatto che H.A. Weaver (Johns
Hopkins University), ha dedicato una conferenza plenaria a tutte le tecniche
che sono state tentate: tra queste la produzione globale di gas e polvere,
l'interferometria millimetrica al perielio, l'occultazione di una stella
nell'Ottobre 1996 immagini dallo Space Telescope (HST) nell'Ottico (sei
immagini dal 23 Ottobre'95 al 17 Ottobre'96) e in infrarosso a 10 µ
con la nuova camera NICMOS (Ottobre'97). Con un risultato piuttosto sconcertante:
il riesame delle immagini ottiche dell'HST ha ridotto la stima del diametro
da 45 a circa 30 Km, mentre il diametro stesso e' stato incrementato fino
a 70 Km dallo studio delle ultimissime immagini infrarosse! Questa seconda
stima risulta anche in accordo con un approccio completamente diverso applicato
da Z.Sekanina a cinque immagini riprese da HST nella seconda meta' del
1996 (20 Maggio, 22 Giugno, 25 luglio, 23 Settembre e 17 Ottobre). Il titolo
della relativa comunicazione ('Rivelazione di un satellite in orbita
attorno al nucleo della Hale-Bopp') ne ha giustificato appieno la grande
attesa ed anche le feroci polemiche che ne sono seguite. In pratica Sekanina
ha mostrato come, dalla misura delle variazioni di luminosita' attorno
alla regione nucleare, sia possibile postulare la presenza di un satellite
del diametro di circa 30 Km orbitante, a 180 Km e con un periodo di 2-3
giorni, attorno ad un nucleo principale le cui dimensioni devono essere
di almeno 70 Km per giustificare la stabilita' del satellite stesso! Ma
Sekanina non si e' fermato qui. Ha infatti mostrato come questo presunto
satellite assumesse posizioni sempre diverse in funzione delle date in
cui erano state prese le immagini. Addirittura, in un'immagine del 20 maggio'96,
sembra che compaia anche un secondo satellite molto piu' piccolo del precedente!
Che dire a commento di simile clamorosa possibilita'? Ben poco se non che
lo stesso Sekanina, da noi direttamente interpellato in proposito, si e'
limitato a rispondere in maniera a dir poco lapidaria: " Non prendevela
con me, bensi' con le leggi della matematica che hanno permesso di visualizzare
il satellite mediante opportuna elaborazione delle immagini!" Sta di fatto
che, tre giorni dopo, a pochi minuti dalla conclusione del Congresso, R.West
(lo scopritore, nel 1976, dell'ultima grande cometa prima della Hale-Bopp)
durante la sua splendida relazione di sintesi dei risultati emersi nei
giorni precedenti, ha di nuovo scosso l'auditorio: in una serie di immagini
infrarosse della cometa riprese il 6 Novembre'97 dal telescopio NTT di
La Silla, la particolare elaborazione permessa dalle ottiche adattive,
mostrava la zona nucleare nettamente dominata da due componenti quasi sovrapposte.
Un artefatto? Forse, ma, di sicuro un documento ulteriore su cui si sta
ancora lavorando con grande attenzione.
Figura 3
La cometa ha un satellite? Cortesia Z.SEKANINA Immagine più grande: 41 Kb |
Figura 4
Posizioni del presunto satellite nel 1996. Cortesia Z.SEKANINA Immagine più grande: 28 Kb |
Un indizio fondamentale della grande polverosita' della Hale-Bopp e'
stato un eccezionale grado di polarizzazione (leggi: oscillazione
su un piano ben definito al posto che su un angolo di 360°) della radiazione
emessa dalla cometa. Le misure piu' importanti sono state effettuate in
infrarosso in Giappone dal gruppo di H.Hasegawa, presso l'Osservatorio
Kiso: la polarizzazione e' aumentata fino al 20% a cavallo del perielio
per ridiscendere attorno al 5% verso la meta di Aprile'97 (per la Halley
vennero misurati valori 5 volte inferiori). In aggiunta a questi dati,
il gruppo di E.Hadancik (Universita' di Parigi), lavorando prima al riflettore
da 2 metri del Pic du Midi (Giugno-Settembre'96) e poi al riflettore da
0,8m dell'Alta Provenza, ha potuto localizzare negli shell la regione dove
si e' prodotta la massima polarizzazione. A questo riguardo, con un filtro
polarizzatore applicato al riflettore da 1 metro dell'Osservatorio di Pino
Torinese, P.Tanga ha potuto dimostrare che, in Aprile i sistemi elicoidali
di shells dovevano essere almeno due: a dimostrarlo era la presenza di
due ben distinti valori nella polarizzazione misurata.
Figura 5
Due spirali sovrapposte? Cortesia P.TANGA, osservatorio astronomico di Torino Immagine più grande: 63 Kb |
Figura 6
Polvere più calda del previsto. Cortesia S.HAMMER Immagine più grande: 22 Kb |
Figura 7
Shell nel visibile (sinistra) e nel CN (destra). Cortesia S.LARSON. Immagine più grande: 68 Kb |
Passiamo ora alla relazione tra raggi X e polvere. Intanto ricordiamo
che vari satelliti (BeppoSAX, ROSAT, EUVE) hanno rilevato anche per Hale-Bopp
(dopo Hyakutake) emissione di raggi X dalla chioma. BeppoSAX ha fatto queste
misure tra il 10 e l'11 Settembre'96, ritrovando un aumento di quasi 5
volte rispetto a quanto misurato da EUVE 4 giorni prima. Su queste basi
un folto gruppo guidato da R.Schulz (ESA/ESTEC), in una delle relazioni
piu' interessanti dell'intero convegno, sembra abbia individuato un chiaro
collegamento tra polvere ed emissione X della cometa. Il fatto e' che,
come gia' ricordato, il giorno prima delle misure di BeppoSAX (il 9 Settembre'96)
la cometa venne sconvolta da un violento burst studiato in ogni dettaglio
da R.Schulz e il suo gruppo a La Silla. Le immagini riprese durante il
mese di Settembre hanno mostrato un guscio elicoidale di materiale in progressiva
espansione: le misure hanno indicato un aumento di ben 7 volte della polvere
(rimasta visibile sino al 17 Settembre con una velocita di espansione di
circa 200 m/sec)) ed un contemporaneo aumento di 4 volte del CN (rimasto
visibile fino al 13 Settembre ma con una velocita' di espansione di 600
m/sec). Ebbene la maggior parte di questa polvere si e' accumulata a circa
90° dalla direzione solare, esattamente dove era massima l'emissione
di raggi X evidenziata da BeppoSAX. Sembra quindi confermata la teoria
secondo cui i raggi X delle comete sarebbero nient'altro che i raggi X
solari diffusi dalle polveri. Per contro la seconda teoria, basata sul
trasferimento di carica da ioni solari pesanti a nuclei atomici cometari,
sembrerebbe perdere di valore.
Figura 8
Anello di polvere in allontanamento dal nucleo dopo il grande burst del 9 settembre 1996. Cortesia R.SCHULZ. Immagine più grande: 52 Kb |
D.Bockelèe (Oss. Parigi-Meudon) ha mostrato, in una splendida
comunicazione, come la diminuzione di H2O e CO DOPO il perielio sia stata
assolutamente regolare, senza i rallentamenti osservati PRIMA del perielio
(vedi Lettera N.72: allora il fenomeno venne attribuito
alla variazione di porosita' del ghiaccio superficiale nella trasformazione
termica da amorfo a cristallino; adesso, a trasformazione di fase avvenuta,
la diminuzione delle emissioni gassose non poteva che ritornare del tutto
regolare!
Nella Hale-Bopp sono state individuate ben 28 molecole nuove nel radio
dopo le 14 della Hyakutake. Tra queste, secondo uno bellissimo studio condotto
dal gruppo di D. Bockelèe al radiotelescopio IRAM di Pico Velata
tra Marzo e Maggio'97, alcune molecole totalmente nuove per una cometa
e di grande importanza bioastronomica: SO2 (0,1% rispetto all'H20), H2CS
(0,2%), HCOOH (acido formico: 0,06%), NH2CHO (formamide: 0,01%), HCOOCH3
(formiato di metile: 0,06%).
Sempre nel radio il gruppo di D.C.Lis (CSO, ossia Caltech Submillimeter
Observatory) ha studiato a fondo tra Febbraio e Aprile '97 l'andamento
della quantita' di acido isocianico (HNC) rispetto al piu' stabile acido
cianidrico (HCN = 0,18% rispetto all'acqua). A differenza che nella Hyakutake
dove l'HNC e' sempre rimasto attorno al livello tipico dello spazio intertellare
(6% rispetto all'HCN), nella Hale-Bopp questa% relativa e' progressivamente
cresciuto fino al 25% al perielio, per poi ridiscendere ai valori normali.
Da qui l'idea di W.Irvine (Univ. del Massachuset) secondo cui ci deve essere
una produzione locale di HNC nella chioma, che parte dalla reazione tra
HCN e H30+ e coinvolge anche la molecola dell'NH3 (ammoniaca). Non a caso,
proprio l' ammoniaca e' stata una delle molecole individuate con miglior
successo: M.K.Bird (Max Planck Institute) tra il 13 Marzo e il 2 Aprile
ne ha misurato al radiotelescopio da 100 metri di Effelsfberg una quantita'
di 1-1,8% rispetto all'acqua. Meno di un mese dopo questa quantita' (secondo
le misure di J.Mumma in Infrarosso all'IRTF delle Hawaii) si era gia' ridotta
allo 0,7%. Sempre il infrarosso, con lo stesso strumento, sono stati rivelati
gli stessi idrocarburi leggeri della Hyakutake (Metano CH4, Etano C2H6,
etilene C2H2). Un discorso tutto particolare meriterebbe la formaldeide
HCHO (1,3% rispetto all'acqua) ma, purtroppo, la ristrettezza dello spazio
ce lo impedisce. Limitiamoci a ricordare che, secondo uno studio condotto
dal gruppo di J.Wink al radiotelescopio IRAM tra il 6 e il 22 Marzo'97
e dal gruppo di J.Lovell fino a Giugno con l'antenna da 14 metri dell'Osservatorio
FCRAO, la HCHO non deriverebbe dal nucleo, ma da una qualche molecola piu'
complessa presente nella chioma: e' infatti praticamente assente fino a
50.000 Km dal nucleo, per concentrarsi invece in un alone a partire da
100.000 Km dal nucleo. IL fatto che l'HCHO si addensi laddove l'acqua comincia
a diminuire, sembrerebbe testimoniare un coinvolgimento dell'acqua nella
decomposizione della HCHO vicino al nucleo. Infine un ultima cosa: tra
le molecole nuove si collocano anche NaOH (soda) ed NaCl (Cloruro di Sodio).
Sembrerebbero queste le ancora misteriose fonti di sodio neutro all'origine
della clamorosa scoperta del gruppo di G.Cremonese, di una coda di sodio
veloce a lato della coda di plasma della cometa.