GAT - Gruppo Astronomico Tradatese

Leonidi 1998: conferme e sorprese
di Cesare Guaita
17 dicembre 1998

Come gia' successo nel 1965, i picchi di attivita' sono stati due, uno prima e uno dopo il passaggio della Terra sul piano della Tempel-Tuttle. C'e' da sperare che questo secondo picco si trasformi nel 1999 in una grande tempesta come gia' avvenne nel 1966.

Nell'articolo di presentazione delle LEONIDI 98 scrivevano testualmente: "Nessuno puo' dire se davvero, nella notte tra il 17-18 Novembre'98, ci sara' una tempesta di Leonidi. Soprattutto, se la tempesta verra', nessuno puo' dire quando esattamente ci sara'. La logica sembra indicare come momento piu' probabile quello in cui la Terra attraversa il piano della cometa Tempel-Tuttle, esattamente alle 19:45 T.U.: in questo caso sarebbero favorite le regioni asiatiche (dove il Leone sara' gia' alto nel cielo). Ma, tendenzialmente nel passato, le tempeste grandi o piccole non sono quasi mai avvenute esattamente al passaggio della Terra sul piano della cometa......In particolare, per noi, c'e' da augurarsi che una eventuale tempesta si verifichi qualche ora dopo: in questo caso infatti saremmo nella seconda parte della notte, quindi con la costellazione del Leone ormai ben visibile sull'orizzonte orientale del nostro cielo."
Per quanto riguarda le previsioni temporali 1998, l' inevitabile riferimento e' relativo al precedente periodo di attivita' delle Leonidi, ossia a quanto successo a meta' degli anni 60. Nel 1965 una notevole pioggia si verifico' 13 ore PRIMA del previsto e le stazioni dello Smithsonian Institute collocate a Maui nelle Hawaii ed a Woomera, in Australia furono concordi nello stimare un picco orario di 100-200 meteore/ora: particolarmente interessante la presenza di molti bolidi, singoli e simultamei, alcuni dei quali raggiunsero la notevole magnitudine di m=-5. Secondo i recenti studi (1997) del gruppo di Brown, dopo il passaggio della Terra sul piano della Tempel-Tuttle le Leonidi 1965 mostrarono anche un secondo picco, che, per quanto previsto teoricamente, era molto inferiore al primo come intensita'. Sembrerebbe, dunque, che sia tipica delle Leonidi una struttura a doppio picco negli anni iniziali di ogni ciclo di attivita'.
L'anno seguente (1966) il primo picco e' scomparso mentre il secondo picco si e' amplificato a dismisura fino a generare l'ormai famosa grande tempesta.
Negli anni successivi questo secondo picco e' andato sempre piu' indebolendosi, salvo un ultimo sussulto avvenuto nel 1969: 4 ore DOPO il passaggio della Terra sul piano della cometa, e per una singola ora, si osservarono infatti sugli USA fino a 200-300 meteore/ora.
Tutto questo ci appare adesso molto interessante: il 16-18 Novembre 1998 le Leonidi hanno infatti mostrato sicure analogie TEMPORALI con quanto successo nel 1965 (l'anno, ricordiamolo, che PRECEDETTE la piu' grande delle tempeste). In sostanza anche le Leonidi 1998 hanno mostrato due picchi di attivita': il primo, davvero inaspettato come INTENSITA', si e' verificato tra le 3 e le 5 T.U. del 17 Novembre, quindi 16 ore prima che la Terra attraversasse il piano della Tempel-Tuttle; proprio l'eccezionalita' di questo picco 'anomalo' ha finito per soverchiare il picco 'normale', a sua volta verificatosi regolarmente nelle ultime ore della notte del 18 Novembre (quindi 5-6 ore dopo il passaggio della Terra sul piano della cometa). Gli astronomi, quindi non hanno per nulla sbagliato i loro conti (come asserito in maniera qualunquistica da certa stampa disinformata): semplicemente il picco 'regolare' e' stato talmente meno intenso di quello 'anomalo' da passare quasi inossservato!
Oltretutto, indipendentemente dal precedente del 1965, questa struttura a due massimi era gia' stata intravista fin dal 'risveglio' delle Leonidi avvenuto, secondo le misure radar dell'Istituto FISBAT del CNR di Bologna (Cevolani, Foschini, Trivellone) gia' nel 1994. Queste misure radar hanno valore assoluto sempre (in quanto indipendenti dalle condizioni metereologiche e di illuminazione) ma, per il 1994, sono state nettamente piu' affidabili delle osservazioni visuali effettuate col grave disturbo della luce lunare.
Le stesse osservazioni radar dell'Istituto FISBAT di Bologna hanno dato un contributo fondamentale ad una prima comprensione delle Leonidi 1998 ed hanno chiarito molti dubbi connessi con le osservazioni visuali.
Tutte le osservazioni visuali (amatoriali e professionali) raccolte dall'IMO (International Meteor Organization), l'Ente mondiale piu' accreditato in questo campo, sono concordi nell'affermare che il massimo 'anomalo' delle Leonidi 1998 ha toccato, all'alba di Martedi 17 Novembre tassi di 400-800 meteore/ora.
Figura 1
Grafico complessivo delle Leonidi 98 ottenuto dall'IMO (International Meteor Organization). Sono molto evidenti i due picchi: il primo alla 1:30 TU del 17 novembre che ha compreso meteore di eccezionale luminosità, il secondo alle 20.30 TU sempre del 17 novembre che ha confermato l'esattezza delle previsioni, ha incluso la parte principale dello sciame di particelle lasciato dalla Tempel-Tuttle.
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Caratteristica peculiare e piu' appariscente di questo massimo e' stata una grande abbondanza di bolidi estremamente luminosi (con qualche stima di magnitudine addirittura di -15!).
Piu' sfumate sono le informazioni sul picco 'normale', anche perche' esso si e' verificato attorno alle 3-4 T.U. del 18 Novembre, quindi alcune ore dopo il passaggio della Terra sul piano della Tempel-Tuttle (previsto per le 19:45 T.U. del 17): questo ritardo (non solo possibile ma, addirittura, auspicabile per le osservazioni dall'Italia) unito ai rigori della gelida (ma astronomicamente eccezionale!) notte tra il 17-18 Novembre ha purtroppo vinto la resistenza di un gran numero di osservatori ed ha creato un'ondata di ironici commenti giornalistici sul presunto fallimento delle previsioni degli astronomi. In realta' quanto potevano prevedere (leggi il picco 'normale' della mattina del 18 Novembre) gli astronomi l'hanno preveduto in maniera corretta. Nessuno, invece, poteva obiettivamente prevedere quell'autentica grandinata di grandi bolidi del giorno precedente, un insperato (ma graditissimo!) REGALO per tutti.
I molti dubbi su tempi ed intensita' dei due picchi 1998 sono stati chiariti dal lavoro davvero eccellente del team di Cevolani e Foschini all'istituto FISBAT di Bologna. La tecnica (acquisita in 25 anni di esperienza) dei ricercatori bolognesi consiste nel misurare con un sistema radar la durata degli echi riflessi dalle tracce ionizzate lasciate dalle meteore nella loro interazione con l'atmosfera. Il fatto e' che, per la loro velocita' (71 Km/sec) che e' la piu' elevata che si conosca per corpi appartenenti al nostro Sistema Solare, le Leonidi sono le meteore piu' brillanti e sono in grado di produrre echi lunghissimi, con durata anche di parecchi minuti. Come ovvio, la durata in secondi di un eco e' proporzionale alle dimensioni della meteora associata. Tanto per dare un'idea, gli echi da 0,1sec di durata corrispondono a meteore di m=6,5 mentre quelli da 256 sec possono riferirsi a meteore di m > -15.
Come gia' accennato, il vantaggio di questo sistema e' che le misure possono essere fatte senza interruzione ad ogni ora del giorno e della notte.
Tabella 1
Tutti gli echi radar raccolti dalle 12 del giorno 16 novembre fino alle 12 del giorno 18 novembre dalle antenne dell'istituto FISBAT di Bologna. Ogno eco radar corrisponde a una meteora: con più le meteore sono grandi con più le meteore sono consistenti.
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I risultati di queste osservazioni radio sono molto chiari: le Leonidi 1998 hanno mostrato due picchi attorno alle 5 T.U. sia di Martedi' 17 che Mercoledi' 18 Novembre (quindi 16 ore prima e 8 ore dopo il passaggio della Terra sul piano della cometa) entrambi caratterizzati da una grande quantita' di bolidi. In particolare il picco della mattina di martedi' 17 e' stato, sicuramente, tra i piu' eccezionali che si ricordino (non solo nel caso delle Leonidi): basti dire che si sono contati ben 34 bolidi con eco radio di 2 minuti (m=<-5) e altri 2 con eco> 4 minuti (m<-8!) e che il rivelatore e' quasi arrivato alla completa saturazione. Questo autentico 'fuoco d'artificio cosmico' e' stato prodotto da detriti molto grossi (addirittura 50-100 gr nei casi estremi!) e si e' prolungato fin verso il mezzogiorno di martedi' 17 Novembre: cio' spiega perche' ci sono testimonianze di osservazioni visuali di meteore in pieno giorno (anche chi scrive ha fatto questa incredibile esperienza) e rende nel contempo meno sorprendente la raccolta diretta di piccoli meteoriti ancora incandescenti. La ragione di questo accumulo cosmico di grossi detriti e' naturalmente ancora oscura: non si puo' escludere, pero', che il fenomeno sia stato prodotto da una frammentazione della Tempel-Tuttle durante uno degli ultimi passaggi al perielio. Dato che simile fenomeno non si era mai verificato in passato, questa frammentazione potrebbe addirittura essere avvenuta durante l'ultimo passaggio al perielio del 28 Febbraio 1998.
Nel primo pomeriggio del 17 Novembre i grandi bolidi si sono esauriti lasciando, come coda, una grande quantita' di piccoli detriti che, per un paio d'ore, hanno fatto salire i conteggi radar a circa 600 echi/ora. E' altamente probabile, comunque, che un tasso di deboli conteggi uguale o superiore si sia mantenuto anche nelle ore precedenti e che sia stato -come dire- completamente 'accecato' dai grandi bolidi.
Figura 1
Istogramma delle osservazioni VISUALI del gruppo del GAT situato sul Monte Lema (Val Dumentina, VA). Componenti: Cesare, Lucia e Anna Guaita, Maria C. Rusconi, Luca e Federica Broggi, Fabio Tonazzo.
Visibili 300° di cielo con ostruzione (20° di altezza) in zona Nord-Nord-Est.
Cielo perfetto: m=6 con vento.
In blu il numero totale di Leonidi osservate. In rosso i bolidi (Leonidi con scia e m<-1).
La crescita alle circa 1.00 locali è dovuta alla salita del Leone. La crescita a partire dalle 3 locali è dovuta al massimo susseguente al passaggio della Terra sul nodo.
I tempi nel grafico sono ora locale, cioè tempo universale più un'ora.
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Figura 2
Istogramma ottenuto con gli stessi dati della figura 1, ma con barre in cui si accumulano le Leonidi normali (marrone) e i bolidi (rosso).
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Figura 3
Istogramma Leonidi+sporadiche secondo le osservazioni del gruppo del GAT situato sul monte S.Martino, in Valcuvia (VA). La tendenza all'aumento delle Leonidi è dovuto alla salita del radiante. Le sporadiche non mostrano (almeno statisticamente) questo andamento. Il gruppo di S.Martino era composto da: Piermario Ardizio, Alberto Brunati, Lorenzo Comolli, Daniel Fiorio, Giuseppe Macalli, Antonio Paganoni, Ilaria Parolin, Stefano Zibetti, Enrico, Barbara.
E' stato ottenuto tra le 21 di martedì e le 3 di mercoledì: sono state contate più di 100 meteore. Osservazioni di un gruppo di osservatori che avevano la possibilità di osservare soltanto metà della volta celeste, a causa di una costruzione (chiesetta di S.Martino) che impediva le osservazioni alle spalle (ma riparava dal vento gelido!). La parte di cielo osservata comprende L'Orsa Maggiore, il Leone, i Gemelli, i Cani Minore e Maggiore, Orione, la Balena, e più sopra l'Auriga; gli osservatori erano tutti diretti verso Sud-Est. Le meteore sono state segnate da una sola persona, quindi non esistono meteore che sono state contate più di una volta.
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Figura 4
Come la figura 1, ma in più sono state aggiunte le Leonidi con m<0 osservate al S.Martino (barre verdi): si nota come l'andamento nei due siti osservativi sia praticamente identico e legato alla salita del Leone da Est.
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Figura 5
Istogramma che indica la suddivisione per magnitudine di tutte le Leonidi osservate visualmente da S.Martino: è chiara la grande abbondanza di meteore luminose.
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Figura 6
L'aumento progressivo dei bolidi come è stato osservato dal monte Lema. E' chiara la tendenza all'aumento in corrispondenza dell'approssimarsi del secondo massimo delle 5 del 18 novembre.
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Causa anche il tramonto della costellazione del Leone, l'attivita' meteorica ha subito una brusca diminuzione per una decina di ore. Poi, secondo le previsioni, dopo il passaggio della Terra sul piano della Tempel-Tuttle (avvenuto, come si ricordera' alle 20:43 locali) il numero di Leonidi ha ripreso ad aumentare sia visualmente che nelle misure radar. Mentre noi del GAT di Tradate, divisi in 4 gruppi molto distanti geograficamente, attorno all' 1 del 18 Novembre registravamo visualmente circa 70-80 meteore/ora (ZRH stimato preliminare), i conteggi del radar di Bologna risalivano a 400 echi/ora. Nel contempo, sia visualmente che strumentalmente il numero dei bolidi ridiventava importante: tra le 2 e le 3 il radar di Bologna ne ha colti una dozzina con eco >2 minuti e noi stessi ne abbiamo osservato almeno 3 di m=-5! Verso le 4 il numero visuale di bolidi stava ormai raggiungendo il livello di...guardia, con una frequenza di circa 1-2 al minuto. Era chiaro che si stava approssimando un nuovo picco di attivita': esso ha raggiunto il massimo attorno alle 5 della mattina del 18 Novembre, e si e' mantenuto sostenuto per altre 4-5 ore. Dal grado di saturazione del registratore radar di Bologna si puo' stimare che questo picco abbia avuto una intensita' di circa 1/4 rispetto al picco anomalo di 24 ore prima. Ci sono pochi dubbi che sia stato questo il picco teoricamente atteso, con l'unica anomalia di una% di bolidi davvero elevata (circa il 25% secondo le nostre osservazioni visuali).
Figura 7
Istogramma di tutte le meteore rivelate dall'istituto FISBAT di Bologna, mediante registrazione degli echi radar. Sono chiarissimi due massimi: il primo e principale alle 5 del 17 novembre, il secondo 1/4 più debole alle 5 del 18 novembre. (BLU=echi di 8 secondi, VERDE=16 sec., AZZURRO=32 sec., MAGENTA=64 sec., ARANCIO=128 sec., ROSSO=256 sec.) Per i dettagli vedi il testo.
Elaborazione di dati del FISBAT di Bologna.
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Figura 8
I due massimi delle Leonidi 98 nelle registrazioni radar del FISBAT di Bologna a partire dalle Leonidi con echi di 16 secondi.
Elaborazione di dati del FISBAT di Bologna.
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Figura 9
Come la figura 8, ma a partire da Leonidi con echi di 32 secondi.
Elaborazione di dati del FISBAT di Bologna.
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Figura 10
Come la figura 8, ma a partire da Leonidi con echi di 64 secondi. E' chiarissima la tendenza, nella pioggia del 1998, ad una grande abbondanza di grandi bolidi, specie nel primo picco (16 ore prima del passaggio della Terra sul piano della Tempel-Tuttle.
Elaborazione di dati del FISBAT di Bologna.
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Figura 11
Istogramma di tutte le meteore registrate dal FISBAT di Bologna, ma a differenza della figura 7 non sono sommate, ma gli echi sono messi uno a fianco all'altro.
Elaborazione di dati del FISBAT di Bologna.
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Dovrebbe essere chiaro, da tutte queste informazioni preliminari, come il comportamento delle Leonidi 1998 e' stato, forse, meno anomalo di quanto sia apparso inizialmente. In particolare sono davvero degne di nota le coincidenze temporali con le analoghe meteore del 1965: allora, infatti, l'attivita' delle Leonidi aumento' senza preavviso con un anticipo (13 ore) in tutto paragonabile a quello dello scorso Novembre (16 ore). Tutto questo potrebbe NON essere un caso, nel senso che, nelle due circostanze, potrebbe essere stata coinvolta la stessa zona di detriti cometari: questa supposizione nasce dal fatto che, in fondo, la Terra ha attraversato il piano orbitale della cometa Tempel-Tuttle con un ritardo, rispetto al passaggio della cometa, paragonabile nelle due occasioni (rispettivamente 195,5 giorni nel 1965 e 257,3 giorni nel 1998). Se questo ragionamento e' corretto, aumentano ulteriormente le prospettive per il 1999. Al doppio picco del 1965 segui' infatti la grande tempesta del 1966 561 giorni dopo il passaggio della cometa sul piano della Terra. Nel 1999 la Terra sfiorera' l'orbita della cometa il 18 Novembre, 622,5 giorni dopo il transito della Tempel-Tuttle. E' interessante ricordare che questo tratto di orbita cometaria (situato 500-600 giorni 'dietro' la cometa) e' cosi' intasato di detriti che MAI la Terra vi e' passata senza conseguenze. L'attivita' delle Leonidi infatti e' sempre aumentata in questa posizione con una intensita' comunque inversamente propporzionale alla minima distanza della Terra dall'orbita della cometa: il 17 Novembre 1966 questa distanza scese a 0,0032 U.A. e ci fu la grande tempesta; il 13 Novembre 1867 la Terra sfioro' l'orbita della cometa da 0,0065 U.A. dopo 664 giorni e si ebbe un picco di oltre 5000 Leonidi; il 15 Novembre 1900 la Terra sfioro' l'orbita della cometa da ben 0,0117 U.A. dopo 496 giorni eppure si ebbero piu' di 1000 Leonidi.
Tabella 2
Tabella delle distanza Terra-cometa: ossia di quanti giorni la cometa precede o segue la Terra, nel momento in cui quest'ultima attraversa il piano della cometa stessa.
Si noti la somiglianza delle distanze Terra-cometa e delle meteore resesi visibili negli anni 1965/66 e 1998/99.
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Il 18 Novembre 1999 (h 2:50 locali) la Terra passera' a 0,008 U.A. dall' orbita della Tempel-Tuttle, 622,5 giorni dopo il passaggio di quest'ultima: le prospettive per le Leonidi 1999 si presentano, dunque, non solo molto buone, ma addirittura migliori che nel 1998 (ricordiamo che alle 2:50 locali della notte del 18 Novembre il Leone sara' ormai ben alto nel cielo). Certo e' necessario che, se ci sara' una grande pioggia di Leonidi, questa non avvenga con troppe ore di RITARDO: altrimenti si perdera' nel chiarore del giorno. Per evitare questo rischio, comunque, un sistema ci sarebbe: spostarsi verso Ovest di qualche ora in Longitudine. Da questo punto di vista le Isole Canarie sembrano un sito osservativo davvero ideale: anche perche', laggiu', non si rischiera' l'assideramento per freddo tipico delle nostre latitudini........
 


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